Note
Storico
L'arrampicata si svolge su placche lavorate e qualche muretto; le protezioni sono buone, i passi più impegnativi sono protetti con dei fix mentre il resto con chiodi normali, a pressione o dei cordini in clessidra. Nei tratti più semplici le protezioni si allontanano e occorre avere un occhio alpinistico per identificare il percorso.
La via termina in corrispondenza della grande cengia che taglia la parete. Nel 2016, gli apritori e Diego Filippi hanno salito altre 9 lunghezze di corda raggiungendo la sommità del Pordoi; si tratta della logica prosecuzione della via. La maggioranza delle cordate percorre solo la parte bassa: la parte alta è più impegnativa.
Non commettere l'errore di catalogare questo itinerario come sportivo, occorre fiuto alpinistico per seguire l'itinerario.
Utili friends medi e cordini per le clessidre o per allungare le protezioni.
Avvicinamento
La via termina in corrispondenza della grande cengia che taglia la parete. Nel 2016, gli apritori e Diego Filippi hanno salito altre 9 lunghezze di corda raggiungendo la sommità del Pordoi; si tratta della logica prosecuzione della via. La maggioranza delle cordate percorre solo la parte bassa: la parte alta è più impegnativa.
Non commettere l'errore di catalogare questo itinerario come sportivo, occorre fiuto alpinistico per seguire l'itinerario.
Utili friends medi e cordini per le clessidre o per allungare le protezioni.
Percorrere la statale n. 48 che attraversa la Val di Fassa seguendo le indicazioni per il Passo Sella. A un certo punto la strada si divide; la statale n. 48 prosegue per il Passo Pordoi mentre la strada di sinistra (statale n. 242) conduce al Sella. Svoltare a sinistra e dopo un paio di curve raggiungere la località Pian Schiavaneis, dov'è presente un omonimo ristorante. Proseguire per pochi metri fino a quando sulla destra s'incontra un comodo parcheggio gratuito.
Da qui, proseguire a piedi lungo la strada fino a quando, sulla destra, si stacca una sterrata bianca (sbarra), che poi diviene il sentiero n. 647 che sale verso il Pordoi e s'infila nella Val Lasties.
Guadagnare quota stando in prossimità della parete e giunti al suo cospetto, portarsi a sinistra, quasi al centro della valle. In breve, si raggiunge un tratto pianeggiante; sulla destra una zona con grossi massi consente di accedere a un conoide di ghiaia (ometti) che termina in corrispondenza di una parete grigia; alla sua destra una muraglia compatta, verticale e con roccia giallastra e nera incute timore a chi la osserva.
L'attacco si trova circa una decina di metri a destra del vertice del conoide ed è facilmente riconoscibile grazie a una targhetta metallica con il nome della via.
Descrizione
Da qui, proseguire a piedi lungo la strada fino a quando, sulla destra, si stacca una sterrata bianca (sbarra), che poi diviene il sentiero n. 647 che sale verso il Pordoi e s'infila nella Val Lasties.
Guadagnare quota stando in prossimità della parete e giunti al suo cospetto, portarsi a sinistra, quasi al centro della valle. In breve, si raggiunge un tratto pianeggiante; sulla destra una zona con grossi massi consente di accedere a un conoide di ghiaia (ometti) che termina in corrispondenza di una parete grigia; alla sua destra una muraglia compatta, verticale e con roccia giallastra e nera incute timore a chi la osserva.
L'attacco si trova circa una decina di metri a destra del vertice del conoide ed è facilmente riconoscibile grazie a una targhetta metallica con il nome della via.
- 1° tiro: si sale fino a una nicchia, poi a destra, si traversa a sinistra e si prosegue in verticale per placche fino alla sosta (fix+clessidra con cordone+maglia rapida). 35 Mt., VI, VI-, IV, V, 1 chiodo, 2 chiodi a pressione, 4 clessidre con cordone, 1 nut incastrato, 1 fix.
- 2° tiro: superare il primo tratto e proseguire tendendo lievemente verso destra sino a raggiungere la sosta (fix+chiodo a pressione+cordino+maglia rapida). 50 Mt., VI-, VI, V, 4 chiodi di cui uno con cordino, 2 fix, 2 clessidre con cordoni.
- 3° tiro: salire a sinistra della sosta, proseguire in verticale e poi spostarsi a destra e guadagnare la sosta (2 chiodi di cui 1 a pressione+cordino). 20 Mt., V+, 1 chiodo, 2 chiodi a pressione.
- 4° tiro: salire a destra della sosta e spostarsi a sinistra fino a una lama. Continuare dritto e uscire a destra verso la sosta (2 fix+cordone+maglia rapida). 25 Mt. VI+, V, 3 fix, 1 chiodo, 3 clessidre con cordone.
- 5° tiro: superare lo strapiombino appena a destra della sosta e proseguire dritti. Obliquare a destra e guadagnare la sosta (2 chiodi a pressione+fix+cordino+maglia rapida). 35 Mt., VI, V-, 2 chiodi, 3 chiodi a pressione, 1 fix con cordino, 1 clessidra con cordone.
- 6° tiro: salire a destra della sosta e continuare spostandosi leggermente verso sinistra. La sosta (2 fix+cordini) si trova in una nicchia giallastra, poco a destra della sosta (visibile) della via Pordoi plaisir. 50 Mt., VI, V, 4 fix, 3 chiodi, 4 chiodi a pressione, 1 clessidra con cordone.
- 7° tiro: spostarsi a sinistra e rimontare uno strapiombino nerastro per poi proseguire leggermente a sinistra fino alla sosta (2 fix+cordino). 35 Mt., V, VI-, VI, 1 fix, 2 chiodi a pressione, 2 clessidre con cordino.
- 8° tiro: salire in verticale superando una serie di muretti fino a un terrazzo ghiaioso, alla base di un canale. Qui si sosta (chiodo+chiodo a pressione+fix+cordino+maglia rapida). 25 Mt., IV+, 1 chiodo, 1 chiodo a pressione, 1 clessidra con cordone.
- 9° tiro: salire il canale spostandosi verso destra, superare due camini e uscire sulla cengia mediana. Qui sostare (fix+chiodo a pressione con cordino). 40 Mt., IV+, 1 chiodo, 2 chiodi a pressione di cui 1 con cordino, 2 clessidre con cordini.
- 10° tiro: per rocce friabili raggiungere la base della parete. Rimontare delle facili rocce e sostare (fix+chiodo a pressione). 40 Mt., II, III, 1 chiodo a pressione con maglia rapida.
- L11: dall’ultima roccia percorrere la cengia detritica, sempre legati, in verticale, fino a trovare una ulteriore sosta alla base della parete verticale (oppure clessidre o spuntoni di roccia)
Dalla fine della via si può proseguire su “Doctor Luis 2”, che condurrà fino in vetta al Sass Pordoi.
DISCESA:
la discesa in corda doppia è possibile da tutte le soste, ma altamente sconsigliata! Conviene più facilmente scendere a piedi percorrendo tutta la cengia detritica, con attenzione, verso sx (faccia alla parete). Ci si ricongiungerà così al sentiero che conduce al passo Pordoi. Da qui si può facilmente rientrare a Pian Schiavaneis in autobus oppure per lungo sentiero.
Itinerario aperto da Roly Galvagni e Florian Lindler nel 2015 che sale lungo la grande parete grigia che si trova all'estrema sinistra del versante Nord-Ovest del Sass Pordoi.
- Bibliografia:
- https://www.montialpago.it/page/luis.htm
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