Arrampicata ben protetta, molto varia e bella su granito compatto. Percorrendo la parete nord-est, invasa un po dalla vegetazione, si trovano i passaggi più belli. La via prende il nome dalla placca rossa del 2° tiro. La via non è consigliata in caso di pioggia.
Il breve accesso, la bassa difficoltà, la bella arrampicata e la magnifica vista sul Brenta fanno di questa via una meta ambita.
- L1: Salire per placchette fino alla prima protezione. Continuare in verticale fino ad una placchetta (chiodo). Traverso verso sinistra delicato per raggiungere la sosta (30m, IV, 1 ch + 1 spit + 1 crd)
- L2: Salire a sinistra della sosta e poi in verticale per bella placca. Superare un ultimo passo più verticale e appigliato per arrivare alla sosta (30m, V+, 3 ch + 2 spit)
- L3: Salire a sinistra con passo un po’ aggettante. Salire poi per bella placca. Dopo alcuni metri traversare a destra per raggiungere la sosta (30m, V, 5ch + 1 cl)
- L4: Obliquare a destra e salire per placca fino all’inizio di una zona erbosa dove si sosta (35m, V-, 1 ch + 2 spit + 1 cl)
- L5: Traversare verso sinistra su erba e roccia fino alla sosta (35m, III, 4ch + 2 cl)
- L6: Risale sopra alla sosta e poi superare un risalto liscio aggettante traversando a destra. Portarsi alla base di un diedro fessurato. Salirlo, e al suo termine traversare a destra. Salire con passo delicato verso destra e raggiungere la sosta (30m, V+, 4ch + 2 cl)
- L7: Salire dritti e poi obliquare verso destra andando in un diedro. Salirlo, e al cordone su spuntone uscire a destra. Salire in verticale, e dopo alcuni metri traversare a sinistra per la sosta. Allungare molto le protezioni (50m, V+, 3ch + 1 fix +1 crd)
- L8: Traversare a sinistra superando una canalino erboso. Poi salire in verticale seguendo belle lame e fessure, fin sotto al tetto con cordino. Rinviarlo e traversare a sinistra delicatamente. Superare un blocco sulla destra, e sostare su spuntone su un piccolo pulpito. Allungare molto le protezioni o spezzare il tiro in due con sosta su spuntoni o friends (40m, V+, 4 cl)
- L9: Risalire sopra la sosta: o a sinistra per largo diedro, o a destra (passaggio in entrambi casi non facile; chiodo con cordino in loco). Salire in verticale , e poi rimontare a destra un piccolo muretto andando così in cresta. Proseguire per terreno più facile fino alla cima, sostando su spuntone (50m, 1 ch +1 fix + 1cl)
DISCESA:
Andare sul versante opposto a quello di uscita della via. Scendere su blocchi per 5 metri fino alla sosta di calata. Guardando la cima da cui si è arrivati bisogna calarsi verso destra (lato sud) per 25 metri. Si trova una seconda sosta verso sinistra (faccia a monte). Con altra doppia da 20 metri si arriva sui ripidi prati sottostanti. Da qui bisogna traversare a destra (faccia a valle) per un centinaio di metri fino a raggiungere una sella erbosa (passo della Nona – ben visibile dal pulpito della prima calata). Qui si intercetta il sentiero 229, che scende sotto il lato ovest del corno. Questo si ricongiunge con la forestale fatta all’andata, che riporta al parcheggio (45 min)