Dal parcheggio si prosegue prima per poderale e poi su sentiero fino al rifugio Bezzi. (segnavia 12)
Passato il rifugio si attraversa il torrente a destra e, ignorando il bivio per il lago verde, si prosegue su sentiero sempre evidente e con pendenza sostenuta fino al bellissimo vallon du grapillon. Al quota 2650 m si trascura il sentiero 12D che prosegue dritto al col vaudet e si prende il sentiero di destra che porta al Col du Lac Noir 2872 m.
A questo punto si hanno due possibilità:
1. Dal colle ci si abbassa sul lato francese compiendo un lungo traverso su sfasciumi fino ad aggirare le estreme propaggini della cresta meridionale della punta Maurin, raggiungendo un vallone detritico posto tra l’Ormelune est e la punta Maurin stessa. Lo si risale puntando ad un colle (non così evidente all’inizio) prima su pietraia e poi per scomodi sfasciumi. Giunti alla sella 3173 m si piega a sinistra sulla cresta e cercando il percorso più agevole si arriva alla punta est, poi l’Ormelune centrale e infine per ampia dorsale l’Ormelune occidentale o Pointe d’Archeboc per i francesi.
2. Si scende fino al Lac Noir, attraversando una enorme pietraia, quindi contornandolo sul suo lato meridionale si intercetta una traccia ascendente che si immette in un ripiano sotto le barriere che sorreggevano l’antico Glacier d’Archeboc. Poco distante, appena lasciato il lago, si incontra anche una sorgente d’acqua.
Entrati nel vallone si superano una serie di ripiani tra erba e le prime zone detritiche, giungendo a quota 2750 m circa, ai piedi di un esteso pendio di detriti. Qui occorre attraversare da destra verso sinistra, seguendo gli ometti e la traccia che si perde un po’, puntando ad una selletta alla base di una cresta con un ometto ben visibile perchè contro il cielo.
Raggiunto l’ometto si apre davanti una conca di pietrame, che va attraversata senza percorso obbligato, puntando ad una seconda selletta simile alla precedente (altri ometti) che precede una ulteriore conca di pietrame. Da qui si intravede il Lac Blanc sotto la Pointe d’Argentiere ed il vicino lago glaciale dell’ex ghiacciaio d’Argentiere; a questo punto (a meno di voler compiere la deviazione per raggiungere i laghi) si devia decisamente verso destra (nord) seguendo la traccia che risale con un po’ di fatica una china detritica, e poi gradualmente su terreno meno ripido e più solido, punta in diagonale verso sud-est, raggiungendo una conca a circa 3000 m, che precede l’accesso all’altopiano dell’ex ghiacciaio d’Archeboc, con alcuni spalti rocciosi, una estesa pietraia e qualche nevaio esiguo.
A questo punto per raggiungere prima la Pointe d’Ormelune, più ad est, si attraversa la conca in lieve salita (eventualmente sfruttando i nevai) raggiungendo una sella detritica poco al di sotto della cima, che si sale per sfasciumi 3256 m. Per la Pointe d’Archeboc (o Ormelune ovest) si segue la facile cresta che collega le due cime, con qualche zona di pietrame alternata a fasce più detritiche. Raggiunta la zona rossastra della Pointe d’Archeboc si incontrano varie tracce molto marcate che permettono il raggiungimento della vetta senza difficoltà 3272 m.
Discesa per lo stesso itinerario di salita.
- Cartografia:
- Valgrisenche-val di rhemes-valsavarenche