Da San Giacomo salire al Monte Aiera.
Dalla cima dell’Aiera scendere per roccette e erba verso sud al colletto sottostante (passo del M. Aiera), la cresta NO della Punta della Rua inizia con un camino con un passo strapiombante (III+). Si può evitare questo passo scendendo leggermente verso dx (ovest) per tracce e salendo per placche e blocchi. Dall’uscita del camino seguire il filo e scendere ad un colletto. Il tratto successivo si evita passando pochi metri a dx per poi tornare sul fino appena possibile. Senza particolari difficoltà si raggiunge così una sommità innominata q. 2662 m (ometto). Per erba e facili roccette si scende al colletto successivo, perdendo una cinquantina di metri. Qui inizia il tratto più complesso della traversata. Non seguire il filo, difficile, stretto ed esposto di gendarmi e colletti ma tagliare a mezzacosta poco sotto lato ovest. Attraversare una pietraia, e alla base di un evidente canale erboso che sale ad una stretta forcella salire a dx (del canale) per placche inclinate (II+), tornando sul filo e raggiungendo la cima di un torrione. Scendere all’intaglio successivo con delicata disarrampicata (II+). Perdere qualche metro scendendo un canale lato ovest e appena possibile traversare evitando di salire il torrione successivo. Stessa strategia per il torrione seguente. Si raggiunge così una forcella alla base dell’anticima O della Punta della Rua. Si sale per placche (II+) la paretina fino al vertice, quindi, più facilmente per blocchi si tocca finalmente la Punta della Rua (2779 m).
Per teppa e detriti si scende al colletto successivo (Passo del Vallone della Rua), si evitano due torrioni lato est su scomoda pietraia di blocchi, portandosi alla base della cresta O della Punta del Baus. Non attaccare la cresta ma risalire un canale erboso a dx del filo portandosi sul lato sud. Salire ora in direzione di un dietro di placche a sx della vetta e raggiungere la cresta (ometto). Seguire la cresta di blocchi (II) fino all’ometto della cima (2785 m).
Scendere ora facilmente per roccette e teppe al colletto che separa la punta del Baus nord dalla punta del Baus sud, la cui salita presenta le maggiori difficoltà. Attaccare sul filo quindi sfruttare una cengia erbosa a sx del filo (lato est) fin quasi al tuo termine. Ritornare a dx e salire un muretto di rocce ripide e lichenate (III) fino tornare sul filo. Scendere qualche metro lato opposto per placche inclinate (II+) e raggiungere la base di un canale detritico. Imboccare una rampa a dx che sale diagonalmente verso dx fino a un blocco incastrato. Scavalcarlo e aggirare lo spigolo ovest. Su terreno più facile verso sx tornare sul filo e in breve raggiungere la vetta della Punta del Baus sud (2779 m).
Scendere ora al colletto verso la Punta Frassinetto: tenere il filo, inizialmente roccioso, senza farsi invitare dalla più comoda rampa erbosa sulla sx (est) che poi termina nel vuoto. Raggiunto il colletto, scendere qualche metro lato est, quindi salire per rocce gradinate. Spostarsi a dx sul filo e quando questo diventa più ripido e impegnativo tornare a sx su più facili rocce gradinate e teppa. Salire su terreno molto ripido ma non difficile (II+) fino a riprendere il filo dove questo si abbatte a pochi metri dalla vetta della Punta Frassinetto (m 2748, piccola croce di legno).
Proseguire verso sud per blocchi un po’ esposti e risalire qualche metro su l’anticima. Abbandonare ora il filo e piegare a dx (sud-ovest) imboccando un canale erboso. Dopo aver perso una cinquantina di metri cominciare a tagliare a mezza costa verso sx (sud-est) fino a raggiungere un costone oltre il quale si presenta un salto imponente. Puntare ad una caratteristica forcella di questo costone, oltre la quale un canale roccioso scende alla base del salto. Il canale è sbarrato in alto da blocchi incastrati. Questo primo tratto si evita per rampe e placche a sx (II/II+) tornando nel canale sotto i blocchi. Scendere ora per prati puntando all’ormai evidente passo di Frassinetto che si raggiunge seguendo comode tracce di animali.
Scendere nel ripido canale ovest del passo per macerie tenendosi sulla dx orografica, dove c’è più erba. A 2450m circa appare, inizialmente appena visibile, la vecchia mulattiera che scende con numerosissime risvolte, diventando via via più visibile. A 2000m circa il sentiero passa in sx orografica e quasi scompare invasa da felci e lamponi. Finalmente raggiunto il Gias della Pera si entra nel bosco di faggi e il tracciato torna comodo ed evidente fino a poco sopra il Gias del Rasur dove si esce nuovamente su terreno aperto e le felci rendono nuovamente più difficile seguire il percorso. Raggiungere la strada nel fondovalle e tornare a S. Giacomo.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25.000