La via ha un carattere alpinistico nonostante la completa chiodatura a fix, è quindi richiesta dimestichezza in tale ambiente. La qualità della roccia è variabile: spesso è ottima ma in alcuni tratti è richiesta attenzione (non lasciarsi scoraggiare dai primi due tiri che vincono lo zoccolo basale), in particolare prestare attenzione all’uscita del secondo tiro dove è meglio stare a sinistra evitando la scaglia di destra.
Chiodatura a fix inox Ø10mm, soste collegate con cordone e anello di calata. Discesa in doppia possibile ma è consigliato scendere a piedi dal versante opposto.
MATERIALE: corde da 60m, 12-15 rinvii di cui alcuni allungabili, serie di friend da 0,3 a 2 BD
Seguire il comodo sentiero che si inerpica nel vallone, superare due canali (reperibile acqua, assente dopo periodi secchi), quindi proseguire ancora lungo un tratto più ripido e ricco di tornanti, superando la parete.
Poco prima che il sentiero diventi di pianeggiante (prima della grande cascata), in un tornante verso sinistra (riferimento larice secco e cordone attorno a radice di pino mugo, in un punto in cui gli alberi sono più radi) abbandonare il sentiero per rimontare i ripidi pendii sovrastanti, sempre in costante ascesa verso destra. Senza mai salire troppo giungere sotto alla verticale della caratteristica macchia bianca che si vede in centro alla parete, quindi rimontare il pendio sino all’attacco , che si trova alla base dei due caratteristici speroni ad onda alla base della parete.
La via sale sulla placca di quello a sinistra, secondo fix visibile (vedere foto). 1 ora e 30 minuti da sambuco, 550 metri di dislivello.
Alternativa: è possibile dal colle di Valcavera , scendere con comoda mulattiera sino al bivio sopracitato, dal quale si fa lo stesso avvicinamento. Meno faticoso e più rapido, ma prevedere un ora di risalita sino al colle al momento del ritorno.
- L1 40m, 6a, 4 fix e 1 chiodo – traversare orizzontalmente a destra su roccia brutta, sino a scavallare sul dorso della placca (roccia sana) , quindi salire sempre leggermente vesto sinistra seguendo l’andamento della placca. Quindi su un pilastrino di roccia meno salda per poi arrivare a comoda cengia .
- L2 40m, 6b (1 passaggio), 7 fix – salire direttamente il muro sovrastante la sosta, quindi dopo un paio di ribaltamenti delicati , proseguire su placca abbattuta (facile ma su roccia che richiede cautela), quindi vincere l’ultimo muretto prima della sosta a sinistra o a destra.
- L3 30m, 6b+, 6 fix – salire lungo fessura sopra la sosta, quindi dopo un ribaltamento difficile , proseguire traversando a destra su roccia magnifica, quindi ancora traversino delicato verso sinistra e poi fessure finali da proteggere. Sosta comoda alla base dell’evidente fessura sovrastante.
- L4 50m, 7b, 10 fix – seguire la fessura abbattuta sopra la sosta che poi si impenna sino sotto al tetto fessurato che si supera con movimenti difficili , quindi ancora due ribaltamenti portano a placca che si segue prima direttamente e poi verso destra, sino a canaletto erboso che porta a comoda sosta.
- L5 40m, 6a+, 8 fix – traversare verso sinistra su roccia magnifica , quindi direttamente seguendo il dorso della placca sovrastante, sino a giungere ad una fessura leggermente strapiombante che permette di ribaltarsi in sosta.
- L6 30m, 6b, 7 fix e 1 chiodo – salire subito verso sinistra, rinviato il primo fix ribaltarsi in placca magnifica, quindi dopo alcuni metri verticali, traversare orizzontalmente verso destra per poi proseguire facilmente lungo un vago sperone, traversare a destra, superare una breve fessura e giungere a comoda sosta.
- L7 30m, 6b-A0, 7 fix – salire lungo la fessura di fondo al diedro sovrastante, quindi traversare a destra per poi vincere un muretto di roccia scagliosa (A0), al termine proseguire per diedro facile sino a comoda sosta presso una cengia.
- L8 10m, facile – traversare senza difficoltà verso destra seguendo la vaga cengia, sino a sosta comoda
- L9 25m, 5a, 2 fix – salire verticalmente su roccia che richiede attenzione, sino a giungere sul filo dello sperone, quindi doppiare lo stesso e entrare nel facile canaletto detritico che vi è dietro, rimontarlo per alcuni metri sino a colletto dove si trova la comoda sosta sotto un alberello.
- L10 30m, 6a, 8 fix e 1 chiodo – è l’inizio della torre finale: salire verticalmente sopra la sosta, quindi proseguire su belle placche sempre leggermente verso destra, sino giungere in sosta sotto i muri finali.
- L11 40m, 5c, 5 fix – salire la placca sopra la sosta, quindi rinviato il primo fix (da allungare!) traversare decisamente a destra per poi seguire il vago sperone sovrastante che porta all’ultimo muretto di roccia marcia, superato il quale, si giunge a comoda sosta su cengia.
Seguire la cengia verso sinistra sino a comodo anfiteatro. Vincere un corto camino (III) quindi proseguire facilmente sino al filo di cresta; seguirla verso sinistra, puntando ad i larici sovrastanti, giunti ad essi traversare a destra del caratteristico becco di roccia già visibile dal basso , per poi uscire sul pendio ricco di larici che sovrasta la parete.
Scendere nel bosco tenendo la preferibilmente la destra (faccia a valle), quindi per ripidi prati e canaletti erbosi scendere sino a trovarsi sull’orlo di evidente balza rocciosa. Quindi traversare decisamente a destra per arrivare a colletto che permette di scendere agevolmente nella conca detritica sottostante, da qui facilmente sino alla strada che scende dal colle di Valcavera.