Necessita molta cautela la salita allo spuntone aguzzo che costituisce la vera vetta.
Da Rivotti si segue la strada asfaltata che prosegue verso ovest fino alle case Giordano. Da queste si stacca un bel sentierino, segnato da radi bolli rossi, che conduce prima ad un ripetitore telefonico e poi ad uno tv, e prosegue inoltrandosi nel bel bosco di nocciole, toccando alcune baite, ed uscendo sulla strada sterrata che dai Rivotti conduce al lontano Gias Nuovo Fontane. Si prosegue sulla strada sterrata fin nei pressi dell’Alpe Le Moie 1705 m, subito a sx della strada. Alla destra si apre l’ampio vallone del Rio Alpetta, dominato dall’imponente mole del Monte Morion 2839 m. Si abbandona la strada e si seguono tracce poco marcate che conducono alle baite dell’Alpetto 1824 m, dove termina un tratto di carrozzabile. Si prosegue seguendo numerose tracce, che appaiono e scompaiono, cercando comunque di risalire verso sx per portarsi sulla cresta di Pra Longis. Giunti ad un colletto a circa 2290 m si ritrova una traccia più marcata, che risale a tornanti l’ampia dorsale erbosa. Verso i 2500 si abbandona questa traccia che punta verso ovest e si risale sempre il filo del crestone, ritrovando presto un’altra traccia (ometti lungo il percorso). Si tocca il dosso pietroso quotato 2633 m, e si attraversa una vasta e caotica pietraia, fino ad una conchetta alla base del Piccolo Morion. Si risale quindi verso una zona che presenta due canali di erba e detriti, unico punto di facile superamento del paretone terminale (ometti). Si risalgono così indifferentemente due camini-canalini (passaggini di I°) e si esce sui ripidissimi pendii erbosi superiori (cautela). In breve si arriva alle rocce della vetta, costituita da più torrioni di gneiss. Quello con l’ometto non è il più alto. L’agusso spuntone estremo lo si vince superando dal basso un paio di placche e con alcuni passaggi esposti quasi a cavalcioni (I°, molta cautela…) dei lastroni finali fino alla vetta vera e propria (targa del CAI di Rivarolo), quotata 2833 m (4, 30 ore).
- Cartografia:
- ICG 1:50000 valli di Lanzo e Moncenisio
- Bibliografia:
- Guida ai Monti d'Italia CAI-TCI