- Accesso stradale
- Nulla di rilevante
QUESTA LA RELAZIONE COMPLETA DEGLI APRITORI:
Sviluppo: 1000m, 25 lunghezze di corda
Difficolta 6b+/A1 max; 6a obbl. (III RS3o);
Esposizione: nord/est parte bassa nord/ovest parte alta
Soste: 2 fix da 10 mm da collegare; Itinerario attrezzato con fix da 10 mm, chiodi e friend BD fino al n. 3
Materiale: 2 mezze corde da 60 metri, 11 rinvii e friend fino al n. 3 (BD)
Qualità roccia: da buona a ottima su tutte le lunghezze eccetto la n. 16 che richiede attenzione.
Avvertenze:
· In caso di necessità, dalla sosta n. 18 è possibile calarsi con 3 doppie fuori via (prima calata di 40 metri sulla dx, seconda 55 metri, terza 58 metri in obliquo a dx fino alla sosta n. 12).
· Dopo periodi piovosi la parte bassa rimane bagnata a lungo.
Storia
“…in corrispondenza di un’altra spalla a quota 1.529 si scorge un lunghissimo diedro che si perde tra strapiombi. Al di sopra di questi è una cengia erbosa, che a sinistra attinge alla Cresta di Nattapiana…” ; “….un canale-rampa giallastro, proveniente dal basso, obliquo verso sinistra. È probabile che detto canale possa essere risalito fin dalla base della parete…”
Sono state queste poche righe lette sullo storico libro Alpi Apuane CAI-TCI del 1979 di A. Nerli che hanno fatto scattare in noi la curiosità di andare a esplorare questo angolo di parete più defilato della nord del P.zo d’Uccello . Dopo diverse giornate di scalata e di esplorazione, dovute sia alla ricerca dei punti deboli della parete che allo sviluppo di oltre 1.000 metri di via, alle ultime luci del tramonto del 30 giugno 2018 abbiamo finalmente terminato questo nuovo itinerario.
In sintesi possiamo dividere la via in tre parti:
· Parte bassa: prime 9 lunghezze (denominata “Ombre di pietra” per i giochi dell’ombreggiata sulla roccia) che risalgono il grosso canale lisciato dall’acqua fino al sentiero Zaccagna. Arrampicata prevalentemente su placca.
· Parte mediana: 9 lunghezze (denominata “Centrale della fessura strapiombante”); inizia dopo un facile trasferimento di circa 60 metri dal sentiero Zaccagna e alterna placche a brevi muretti per arrivare al tratto chiave della via. Arrampicata esposta e impegnativa per fessura strapiombante, rampa obliqua e traverso esposto a sinistra fino al lungo e facile traverso che porta al centro del catino sopra gli strapiombi.
· Parte alta: 7 lunghezze sul bel “Diedro Giallo”, citato da A. Nerli, che si conclude poco prima di incontrare l’uscita del Costone Alberato e poi da qui alla cengia erbosa che su terreno infido apuano conduce alla Cresta di Nattapiana.
Avvicinamento 1 (per una ripetizione integrale):
· dal paese di Ugliancaldo seguire la strada che conduce alle cave di marmo. Oltrepassare la sbarra e proseguire fino al bivio. Prendere la strada marmifera in discesa a destra che conduce in basso ad un largo piazzale di cava da dove si vede bene la prima parte della via con il lungo canalone. Superato il piazzale spostarsi a sinistra e scendere alla meglio fra blocchi di marmo accatastati fino ad attraversare il rio, normalmente asciutto, e portarsi alla base della parete. (20 minuti).
Avvicinamento 2 (per una ripetizione integrale):
· Dal Rifugio Donegani prendere il sentiero 187 fino al ripiano di Capradossa. Seguire in discesa la ferrata di Foce Siggioli. Alla fine della ferrata si segue il sentiero in direzione di Ugliancaldo. Superate la zona delle cave in attività prendere a sinistra la strada marmifera e da qui come per l’itinerario precedente (circa 2 ore).
Rientro:
· Dall’ultima sosta salire per una trentina di metri per poi seguire la cengia ascendente dell’uscita della via del Costone Alberato per arrivare sulla Cresta di Nattapiana e da qui salire al Pizzo d’Uccello.
RELAZIONE
“Ombre di pietra”
Lunghezza 1: primi metri di aderenza (5c) poi placca più articolata (4a); m. 45
Lunghezza 2: tiro chiave della prima parte: ripida placca in aderenza (6b/A1) poi si traversa a sinistra (5c); m. 35
Lunghezza 3: Si prosegue sulla destra del canale fino alla sosta (3-); m. 60
Lunghezza 4: dalla sosta spostarsi in diagonale a sinistra verso un blocco rialzato (3); m. 60
Lunghezza 5: il tiro più bello della prima parte, salire dritto per circa 25 metri (5c) poi traversare a sinistra. Prestare attenzione ad alcune lame fuori via a sinistra. Alla fine del traverso riprendere la verticale; m. 55
Lunghezza 6: Prima a destra per alcuni metri, poi dritto fino alla sosta (4a); m. 55
Lunghezza 7: Sempre dritto poi spostamento di pochi metri a destra e infine dritti fino alla sosta (4c); m. 60
Lunghezza 8: Continuare dritto superando sulla sinistra uno scalino piegando poi leggermente verso sinistra (4c); m. 40
Lunghezza 9: Spostarsi a sinistra e mirare ad uno sperone sulla sinistra, poi diritto e a destra verso la sosta (5a); m. 40
Attraversato il sentiero Zaccagna proseguire in direzione della parete sovrastante per circa 60 metri su facile placca fino alla sosta con due fix alla base di un muro aggettante.
“Centrale della fessura strapiombante”
Lunghezza 10: salire il difficile muro verticale; 6a/A0, 35 m.
Lunghezza 11: proseguire dritto su placche a gradoni; 4a, m. 45
Lunghezza 12: su placca dritta 5b, poi leggermente a sinistra per un canalino, uscirne a destra su placca più impegnativa (5c) poi piegare verso destra; m. 50
Lunghezza 13: Continuare il traverso ascendente verso destra; 4b; m. 35
Lunghezza 14: Salire il muro verticale (6a), traversare a sx fino a prendere la fessura diedrica strapiombante. Superare la fessura con arrampicata tecnica ma di forza fino alla sosta (6b/6c/A1); m. 25
Lunghezza 15: traversare a destra di pochi metri e poi dritti (presenza erba). Traversare delicatamente a destra per alcuni metri e poi dritti nel diedrino con alberello; 6a, m. 30
Lunghezza 16: alzarsi sopra la sosta e attraversare per circa 10 di metri a sinistra fino all’intaglio. Proseguire ancora fino alla parete a sinistra quindi risalire dritti sulla rampa (attenzione alla roccia); 5c, m. 30
Lunghezza 17: dalla sosta spostarsi a destra e superare il difficile muro verticale (6b), poi traversare a sinistra su roccia lavorata fino alla sosta (6a); m. 25
Lunghezza 18. Continuare il traverso esposto verso sinistra per circa 10 metri (6a) per poi salire dritti (5c) fino ad incontrare la cengia; seguirla facilmente (3°) a sinistra fino al centro del catino;
m. 60
“Diedro Giallo”
Lunghezza 19: Traversare il catino a sinistra fino a entrare all’interno del diedro che costituisce la terza e ultima parte della via; 3a, m. 30
Lunghezza 20: salire direttamente nel diedro giallo; 5b, m. 40
Lunghezza 21: proseguire dritti; 4c, m. 50
Lunghezza 22: salire il muro verticale a sinistra del diedro e poi traverso ascendente verso destra; 6a+, m. 30
Lunghezza 23: continuare nel diedro e poi nel camino incassato (5a) per poi superare il masso incastrato (6a) e arrivare in sosta a sinistra; m. 50
Lunghezza 24: superare la bella placca compatta al centro del canale con arrampicata delicata (6a) quindi entrare nel canale dove si trova sulla dx l’ultima sosta attrezzata della via (4a); m. 35
Lunghezza 25: salire per una trentina di metri in direzione degli alberelli sulla sx del canale; 4b, m. 30
Da questo punto, per terreno insidioso, raggiungere e seguire lungamente la cengia ascendente verso sinistra utilizzata da Nerli & C, usciti dal Costone Alberato, per arrivare sulla Cresta di Nattapiana..
Dall’ultima sosta attrezzata (tiro 24), è possibile scendere in doppia seguendo le calate fuori via dalla sosta 18. Attenzione che dalla sosta 20 è possibile arrivare direttamente alla sosta 18, slegandosi a fine corde e camminando slegati per qualche metro su cengia.
Per foto dettagliate dell’itinerario guardare su “Toscoclimb”.
Intanto ringrazio gli apritori, che hanno scritto sopra! La via è decisamente bella e su roccia fantastica, merita quindi una ripetizione e di diventare una classica moderna. Noi per preservare le ginocchia, abbiamo deciso di scendere in doppia, fino ad incontrare il sentiero Zaccagna, seguendolo poi fino alla strada di cava. La chiodatura della via è ottima, quasi plaisir sui tiri più impegnativi, molto meno chiodata sui tiri più facili… Ma la lunghezza e l’ambiente non è di certo da sottovalutare! Attenzione se piove perché la via può diventare una trappola pericolosa.
Per quanto riguarda il materiale aggiuntivo, i friend medi, non sono necessari se non nell’ultimo tiro per avere una sicurezza ulteriore, fino al rosso BD. La difficoltà del tiro chiave la valuto sul 6b+/6c. La via si può scendere tutta in doppia, dalla sosta 20 si può raggiungere la sosta 18 al centro del catino con una doppia lunga (occorre camminare per 5m su cengetta slegati). Dalla sosta 18 si fanno 3 doppie fuori via (40m, sosta a dx, 55 m, sosta su pulpito, 50m, sosta della via di salita). Con altre 3 doppie si arriva al sentiero Zaccagna che lo si segue per rientrare alla macchina.
Oggi abbiamo impiegato 7h,30′, andando in conserva nella maggior parte della prima parte della via.