- Accesso stradale
- normale
- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Crosta da rigelo portante
- Neve (parte inferiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Quota neve m
- 1600
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Partiti alle 6.00 dal Rifugio Mandrone (città di Trento) ci dirigiamo sempre in leggerissima salita verso le Lobbie scorgendo il Rifugio Caduti dell’Adamello dove non abbiamo trovato posto per la notte. Da qui sempre seguendo un gruppo di skialp bresciani che battono ottima traccia aggiriamo il Corno Bianco per affrontare il traverso e quindi l’ultimo pendio, anche questo in ottime condizioni per la salita (solo un passeggino di un paio di metri ghiacciato). In vetta in 4 ore e 30. Da qui scendiamo per lo stesso itinerario di salita per dirigerci con un lunghissimo traverso in direzione della base del passo Venezia. Qui si ripella per raggiungerlo giusto in tempo prima che sopraggiungano le nuvole e quindi la visibilità verso l’Adamello praticamente si azzeri.
Bella discesa lungo il ghiacciaio del Pisgana dapprima con neve polverosa un po’ bagnata, quindi su neve polverosa stupenda. Traverso a fianco del seracco già con molti sassi esposti (prestare attenzione a sassi in distacco). Sempre seguendo gli amici bresciani stiamo sulla sinistra della valle, scendiamo lungo un canaloni per poi percorrere la parte terminale della valle Sozine. Una ventina di minuti di portage finale.
Grazie mille agli skialp bresciani, ottime guide e simpatici compagni di salita e di discesa.
L’Adamello ci ha regalato una bella e stancante giornata in un vastissimo e affascinante mare bianco di ghiaccio e neve.
Grazie al prete che ci ha dato un passaggio in autostop verso il Passo del Tonale.