La valutazione riportata è decisamente eccessiva, come quella di altri itinerari di questa cima presenti sul sito. Anche potendo passare dal passo degli Italiani (ma non con le condizioni attuali) non si va oltre un PD-/PD. Facendo il giro basso sul ghiacciaio, considerato che le parti su roccia sono tutte pesantemente attrezzate, non usando le corde fisse della cresta finale siamo intorno ad un F+, persino F se si sceglie di evitare la cresta e salire dal versante sud da dove arriva la Terzulli.
Ad oggi non si tocca neve per salire al Passo Brizio, il tratto attrezzato è molto breve (ma non è una via ferrata come definita da alcuni e pertanto non serve il kit col dissipatore ma solo il casco), per scendere dal lato opposto passare a dx (il percorso attrezzato sulla sx porta solo al bivacco), la Vedretta di Mandrone, il Pian di Neve e il Ghiacciaio dell’Adamello sono in pratica tutti secchi e c’è ghiaccio vivo (solo mascherato da 2 dita di neve recente) su entrambi i lati del Passo degli Italiani, che è pertanto difficilmente praticabile. Pertanto noi, per ridurre al massimo lo sviluppo del giro, abbiamo aggirato il Corno Bianco stando più alti possibile contro le pareti, nonostante i crepacci ben visibili presenti nei due brevi tratti più ripidi (eventualmente evitabili facendo un giro più largo verso il centro del ghiacciaio). Abbiamo poi preso la cresta finale dove iniziano le corde fisse (che non abbiamo usato vista la modesta difficoltà della cresta).
Ritorno infinito dallo stesso percorso. 14 ore dal Rifugio all’auto. Solo noi e altri tre dal Garibaldi, molti invece dalla Terzulli, la maggior parte in scarpe da running e calzoni corti, qualcuno salito direttamente dal park in giornata in meno di una manciata d’ore…
Appena posso posterò qualche foto che spero possa essere più utile di quelle di torte e di compagni di merenda coi piedi tagliati…