Adelasia (Parco) Sulle orme delle truppe Napoleoniche

Adelasia (Parco) Sulle orme delle truppe Napoleoniche
La gita
baloo-2
4 10/03/2015
Equipaggiamento
MTB
Traccia GPX

Lasciato l’auto a Ferrania.
Giro che è un misto dei vari cinghialtrek fatto anche un po’ improvvisando. Sentiero sempre stupendo , liscio e ciclabile , mai faticoso tranne qualche rampa di salita . Panorama super tra i faggi e nella parte alta tra vecchie case ormai ruderi , rocche e distese verdi. Ottima anche la vista dalla rocca Adelasia . Incontrato un gruppo di cinghiali che grufolavano e che per fortuna se ne sono andati nella direzione opposta , e tre bellissimi caprioli oltre che svariate qualità di uccelli e farfalle .
E’ davvero un bellissimo parco.
Poi ho proseguito verso Naso di Gatto e sono sceso sul sentiero alta via (spettacolare e divertente) sino alle cementate e asfaltate che mi hanno portato alla stazione di Savona e dopo una sosta mare ho preso il treno delle 16.11 che imbarca anche le bici per tornare a Ferrania .
C’è anche un altro treno alle 18.11 ed inoltre fanno sosta anche a Santuario che per mancanza di tempo o di voglia può essere una via di fuga ( o per chi vuole salire in bici fino all’Adelasia anceh un ottimo e pittoresco punto di partenza)

MA CHI ERA ADELASIA ?
La citazione più antica è legata alla famosa leggenda di ALERAMO, fondatore della famiglia che doveva dominare queste terre per oltre tre secoli, e di ADELASIA.
Il racconto, ambientato nel X secolo alla corte dell’Imperatore OTTONE I, è stato tramandato in forme varie dal XIV secolo per giungere fino al secolo scorso in cui fu narrato ancora dal CARDUCCI, da CESARE ABBA ed infine da PIETRO GIURIA.
Si narra che il fondatore degli ALERAMICI sarebbe stato di origine italiana, ma trasferendosi alla corte di OTTONE si sarebbe innamorato della figlia di costui, la bella Adelasia
La principessa avrebbe corrisposto con tale entusiasmo da indurre Aleramo a fuggire con lei ed a rifugiarsi in un luogo qualunque pur di sottrarsi al pericolo di nozze non desiderate.
La leggenda dice che fuggissero su due cavalli, l’uno baio e l’altro bianco, fissando infine la loro dimora nella GROTTA DELL’ADELASIA a Ferrania.

un saluto a Claudio di Entracque che ho incontrato sul percorso
buone gite

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