Agner (Monte) – Spigolo Nord

Agner (Monte) – Spigolo Nord
La gita
moa
5 13/08/2023
Accesso stradale
C'è posto per 4 auto circa alla partenza.

Che viaggio! Da fare, una volta nella vita però :-p

Considerazioni generali
Non prende il telefono né al parcheggio né lungo lo spigolo, solo in punta. Verificare pertanto le previsioni meteo prima di percorre la strada in auto.
Materiale utilizzato: cordini vari, 10 rinvii, una serie di friends da 0,2 fino al 3, Avevamo anche dei nut ma non li abbiamo usati. Chiodi e martello inutili. Tanto la ritirata è impossibile e per la salita non servono.
Equipaggiamento per due giorni con temperature alte (zero termico sopra i 4000m): materassino, sacco a pelo medio, piumino, giacca a vento e 5 litri d’acqua a testa che sono stati perfetti.
Il giorno in cui siamo arrivati a Col di Pra nel pomeriggio siamo andati fino all’attacco per aver chiaro il percorso per il giorno successivo, visto che saremmo partiti col buio, e per lasciare i nostri 10 litri di liquidi. Il giorno dopo almeno abbiamo potuto fare la salita fino all’attacco scarichi di 5 kg a testa. Avvicinamento: un’ora e un quarto.
I primi 15 tiri li abbiamo percorsi con le scarpe da avvicinamento, anche se in un tiro eravamo un po’ al limite è stato fondamentale per preservare i piedi per il resto della salita.
Sicuramente la cengia più comoda dove bivaccare è quella mediana, che ha anche diversi posti nel caso ci fossero altre cordate in parete, però da lì ad arrivare al 23° tiro dove noi ci siamo fermati ci abbiamo impiegato tre ore, perché quella è la parte che abbiamo trovato meno intuitiva e più da ricercare, quindi alla fine sono tre ore risparmiate per il giorno successivo.
Abbiamo usato la relazione dei Sass Baloss modificata da Gnaccarini Marco e Salvati Daniele trovata in rete (CAI Bozzolo), ci è parsa piuttosto precisa. L’unica indicazione sbagliata riguarda i posti dei bivacchi: noi abbiamo dormito al 23° tiro ma non era molto comodo (abbiamo dovuto legarci per dormire sonni sereni) mentre al 26° si trova uno spazio comodissimo per due persone, che loro erroneamente segnalavano al 28° tiro.
L’ultima parte dello spigolo va bene affrontarla la mattina del secondo giorno riposati, all’ombra (soprattutto se le temperature sono alte) e con gli zaini più leggeri, perché i tiri sono duri (anche se potenzialmente azzerabili).
Materiale in parete: dopo la prima parte erbosa dove le soste sono ottime, si trovano dei chiodi ogni tanto, generalmente in buono stato, mentre le fettucce nei tiri duri finali sono vecchie/scolorite/rovinate.
Noi abbiamo perso un po’ di tempo alla fine dei tiri per riuscire ad uscire sulla cengia dove poi ci si ricongiunge con la normale perché la relazione qui era meno precisa: la cosa più semplice e sicura da fare è continuare dritti sullo spigolo per facili risalti, i torrioncini man mano si abbattono e si sbuca in cengia. Non attraversate canali e non inventatevi niente di strano!
Per andare in cima si possono lasciare gli zaini al bivio con la normale e recuperarli in discesa. La discesa l’abbiamo fatta dalla normale con calma perché ravanosa, ci vanno tre ore fino al rifugio Scarpa-Gurekian. Gli impianti di risalita che servivano il rifugio sono chiusi da anni e quindi l’unica opzione è scendere fino al paese a piedi.
Abbiamo saggiamente optato per dormire al rifugio visto che ci siamo arrivati alle 7 di sera belli stanchi ed è stata una grande idea: abbiamo potuto fare la doccia (ci hanno imprestato asciugamani e bagnoschiuma), si mangia molto bene e lo staff è super cordiale.
Il giorno dopo siamo scesi fino al paese a piedi in un’ora e fortunatamente abbiamo trovato un passaggio fino a col di Pra in breve tempo, altrimenti a piedi sarebbe stata eterna tutta su asfalto e con un caldo atroce.

Con Clo, soli in parete per due giorni in un ambiente grandioso e con la meteo perfetta. Bivacco indimenticabile sotto le stelle cadenti!

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