traversata piuttosto complessa per la mancanza di sentierie segni. sicuramente un percorso poco frequentato.
-la prima parte di avvicinamento a col di coi ormai non è più segnata e abbiamo visto un’esperta cordata davanti a noi sbagliare.
-la cresta fino in cima all’agugliassa l’abbiamo percorsa slegati tagliando fuori i pezzi più difficili e seguendo i radi bolli blu di michelin.
-la discesa al colle colle Meutira è su cresta oppure su pendii erbosi ripidi. i passi di II sul versante pra non li abbiamo trovati.
-il resto della traversata si può fare seguendo una traccia poco sotto il filo di cresta che ogni tanto si perde. nel dubbio risalite in cresta.
-da punta plenc si scende abbastanza agevolmente il primo tratto poi noi ci siamo persi e siamo arrivati proprio sopra le grange vicine al rifugio barbara con intuito e fortuna evitando gli alti salti rocciosi.
la roccia è sempre buona con molti appigli e appoggi.
una bella cavalcata!
se non c’è visibilità più che perfetta secondo me è molto facile perdersi. portatevi acqua perchè in cresta se fa caldo come oggi due litri non bastano.
personalmente ho trovato lungo forse perchè il terreno non è il mio preferito. nel complesso però è stata una bella esperienza con marco che anche nei momenti difficili aiuta sempre.
durante la salita al col di coi abbiamo incontrato fiorenzo michelin: andava con un compagno a sistemare lo sperone gamba. non amo molto le sue vie per via della chiodatura ma bisogna dargli atto che ciò che ha fatto e ancora oggi fa per chi ama la montagna è veramente qualcosa di grande. meriterebbe un riconoscimento per tutto questo