Dal laghetto si prosegue su uno dei sentieri che ne costeggia le sponde, per poi salire ancora un tratto per prati fino ad incontrare una fascia di pietrame un po’ caotico. Qui sono presenti due possibili percorsi: si supera la pietraia seguendo i bolli rossi e poi ci si mantiene sulla traccia (sempre segnalata ma scomoda) che costeggia le pendici del Pic d’Asti per poi tagliare in diagonale verso sinistra puntando alla Sella d’Asti, oppure superato il primo tratto di pietraia, la si attraversa in piano verso destra aggirando alcuni blocchi, fino ad incontrare una bella traccia che con numerosi zig zag tra terriccio e sfasciumi si collega all’altro percorso circa 100 m sotto la Sella d’Asti 3123 m.
Ora si scende di qualche metro sul versante francese, seguendo una marcata traccia (anzi due parallele ma la sostanza non cambia) che poi risale rapidamente alla cima del Pic Brusalana 3170 m senza difficoltà.
Pochi metri sotto la cima, sul lato nord, si trova un grosso ometto che indica dove inizia la discesa verso l’ampia sella seguente, in direzione dell’Aiguillette, che appare ancora distante. Questa discesa causa una perdita di circa 80 m di dislivello, e si svolge su terreno un po’ ripido e franoso ma non difficile e nemmeno esposto. Dalla spianata successiva ci si riporta sulla dorsale, che alterna tratti molto ben camminabili ad alcuni dentini rocciosi, che si aggirano il primo sul versante italiano grazie ad una comoda cengia terrosa, il successivo lo si affronta direttamente per una spaccatura, mentre il seguente si passa agevolmente sul lato francese.
Si perviene così ad una nuova sella, con paletto del parco del Monviso, che precede quella che può essere considerata l’anticima della montagna. Si sale all’ometto posto sulle roccette sommitali di questo cucuzzolo senza problemi, si aggira il roccone sul lato sud (cengetta con cautela) e quindi ci si riporta in cresta che ora diventa un po’ più delicata e moderatamente esposta.
Qui occorre scendere all’intaglio tra anticima e cima per circa 50 m scendendo la cresta gradonata ma con roccia friabile, richiede la giusta attenzione. Non ci si deve far tentare da ipotetici aggiramenti della cresta sul versante francese tramite cenge di roccia marcia e franosa, il percorso corretto è la cresta.
Raggiunto l’intaglio sotto la cima, una traccia di sentiero permette inizialmente di stare a margine della cresta sul versante francese, poi per roccette non sempre stabili si arriva in cima
- Cartografia:
- Monviso IGC