Dopo la ferrata percorsa in mattinata a Lauzet qui si cambia musica: non prevale più il contatto con la roccia o il panorama, ci sono staffe per mani e piedi in abbondanza e si sta nella gola di un torrente ed in mezzo a freschi boschi. I primi metri non mi sono piaciuti molto, poi man mano che si procede si scopre di essere in una magnifica ferrata d’ambiente, un mix in forma concentrata delle ferrate di Foresto, Giaglione ed Infernone. Molto intense la seconda e la terza parte, utile una longe corta per sostare nel traverso strapiombante prima dei massi incastrati a godersi qualche attimo di frescura immersi nel rumore di queste acque. Con un occhio rivolto ogni tanto al cielo per tenere a bada eventuali peggioramenti del meteo, con il fragore di queste acque sarebbe impossibile sentire l’arrivo di un temporale, ma la giornata si mantiene perfetta fino alla fine. Attrezzatura e segnaletica nuovissime ed impeccabili. Un applauso ai costruttori per questa ferrata nel cuore dell’Ecrins. Effettuato l’intero giro dei settori compreso il ritorno in un’ora e mezza.