L1 – attaccare nel centro del diedro e spostarsi sulla faccia destra seguendo una facile fessura appigliata per circa 15 metri. Ora la fessura inizia a strapiombare ma è sempre ben proteggibile con friend medi. Un difficile movimento ed i seguenti incastri di pugno permettono di guadagnare una fessura orizzontale, da cui (cordino lasciato) si traversa decisamente a sinistra su uun grande blocco per i piedi (delicato) sino nel diedro dove si sosta su nut (o poco sopra su spit e chiodo), S1 30 m, 6c. Nota: questa lunghezza ha ancora qualche presa friabile da ripulire, in quanto non avevamo il martello.
L2 – seguire la fessura – camino a destra del diedro, oppure per qualche metro il diedro spostandosi poi su buone prese nel camino. Uscire dalla strozzaura tetto (ottimi stopper da piazzare) afferrando una piantina e ribaltarsi nel camino, sostando su nut e friend poco sopra, S2 20 m, 6a+
L3 – entrare in fondo al camino trovando due vecchi chiodi (sulla guida di GP Motti in effetti dà l’uscita originale del Diedro per questo camino, oggi non più utilizzata. tale uscita però, dopo il camino, deviava a sinistra del tetto, mentre la nostra via esce a destra). Impegnarsi nel camino proteggendosi ottimamente sino al tetto. Uscirne quindi a destra con bella spaccata e godurioso lamone finale. La sosta è da costruire all’uscita o su albero sulla cengia, S3 30 m, 6a. Di qui è possibile proseguire per la via del diedro o la variante Manolo sino in cima