La chiodatura, anche se non troppo ravvicinata, come d’altronde è sempre nello stile di Manlio Motto, è comunque ottima (spit sempre al posto giusto!).
Le soste sono a fix 10 mm uniti da un cordone, e con majon.
Tuttavia è preferibile calarsi dalle soste a fix con catene della via del diedro (la prima sosta di calata è ben visibile dall’uscita di “Pirimpelle semicotte”). Con le corde da 55 m. si effettuano 2 calate.
Materiale: non sono necessari nut e friend, ma solo 10 rinvii (al massimo qualche nut piccolo).
La via attacca sullo spigolo a destra del gran diedro, dove c’è una grossa lama staccata, e segue interamente la parete esterna dello stesso diedro.
L.1: lunghezza impegnativa soprattutto nei primi metri, dove si supera un breve strapiombo con pochi appoggi per i piedi (6b). Sostare su un terrazzino sullo spigolo (sosta1 a fix 10 mm con cordone).
L2: superare una placca molto delicata a destra, poi piccolo fessurino, infine muro liscissimo (7a+).
Sosta2 su un altro comodo terrazzo (fix 10 mm con cordone).
L3: forse la lunghezza più impegnativa per l’obbligatorietà dei passaggi: un bellissimo muro a liste a destra dello spigolo (6c+) obbliga a passaggi molto tecnici. Giunti all’ultimo spit, non vedendo più quello successivo (!), si deve raggiungere un ampio terrazzo, da cui si vede finalmente la Sosta3 posta di nuovo sullo spigolo (passaggio lungo, trattenere il respiro!).
L4: si continua più facilmente sul filo dello spigolo, fino in cima al pilastro (5c).
——> via D sulla mappa
- Bibliografia:
- Rock Paradise