La descrizione fa riferimento alle condizioni incontrate a giugno 2024.
Dalla valle del Rio Santa con un transfer raggiungere Cashapampa 2900 m, località di partenza all'imbocco della Quebrada Santa Cruz (circa 3h da Huaraz).
Per ottimo sentiero, senza possibilità di errore risalire la valle, prima stretta fra alte pareti e poi un poco più aperta, fino a un primo campo situato su ampi prati in riva al torrente, in località Llamacorral 3760 m. Fin qui circa 10 km e 3h di cammino; si potrebbe proseguire ma gli arrieros con gli asini si fermano qui, e il luogo è di eccezionale bellezza, quindi è più che consigliabile passarci una notte.
Il giorno seguente si prosegue per ancora quasi 10 km lungo la valle ora pianeggiante, oltrepassando un lago sulla destra, sempre su buon sentiero. Alla fine del lunghissimo ripiano si arriva a un bivio (indicazioni per il Nevado Alpamayo); qui si prende a sinistra e comincia a salire in un vallone laterale; guadagnati ca. 200 m di quota si supera un ennesimo ripiano e si raggiunge infine il Campo Base a 4300 m, in una zona alberata con vista spettacolare su Quitaraju, Alpamayo, Pucahirca e Artesonraju sull'altro lato della valle. Considerare ca. 4h da Llamacorral.
Dal Campo Base seguire un sentiero ripido ma abbastanza agevole (qualche ometto) che sale in direzione della morena del ghiacciaio che difende i sovrastanti Quitaraju e Alpamayo. Dopo una faticosa salita si raggiunge la morena (ca. 4900 m, anche qui è possibile piazzare un campo, presenti piazzole). Seguendo gli ometti si arriva quindi in breve al ghiacciaio, 3h dal Campo Base.
Il percorso sul ghiacciaio è solitamente ben tracciato e frequentato in stagione; si svolge un poco verso destra, avvicinandosi alla parete dell’Alpamayo e poi con alcuni zig zag per evitare larghi crepacci e seracchi verticali. Verso l’alto, ca. 70 m prima del Col, punto più basso della cresta fra Quitaraju e Alpamayo, un ultimo grande crepaccio costringe a superare un salto di ghiaccio verticale alto 8-10 m. Lo si scala atleticamente (indispensabili due attrezzi) con un paio di passi a 90° poi via via più facile, piegando leggermente a sinistra su una ripida rampa. Dopo 25-30 m sono spesso presenti abalakov per sosta e doppia in discesa (in salita è consigliabile recuperare gli zaini). Al di sopra si segue la rampa e dopo un ultimo passo più ripido sui 65° si esce al colle. Pochi metri al di sotto, sull’opposto versante, è situato il campo alto o Campo Col, in luogo incredibile proprio di fronte alla celeberrima parete Sudovest dell’Alpamayo (5450 m; considerare 6-7h dal Campo Base).
Il giorno seguente, o meglio la notte seguente, si scende sul ghiacciaio in direzione della parete, che si raggiunge in 30 min. La via sale circa al centro, a sinistra della Diretta dei Francesi e a destra della via Ferrari, attualmente (2024) non praticabili causa gigantesche cornici all’uscita (in particolare la diretta). In stagione la via è molto frequentata e quindi è spesso ben tracciata.
Superare la prima crepaccia terminale nel punto più conveniente, ma spesso con difficoltà (possibile breve salto verticale in ghiaccio) e proseguire per ca. 60 m fino a una seconda crepaccia terminale da superare un po’ sulla destra, verso la fine del suo tratto più orizzontale. Proseguire dritti nel ripido canalino successivo (55-60°, neve o ghiaccio a seconda delle condizioni) per poi spostarsi leggermente a sinistra nel più marcato canalino adiacente, la cui uscita permette di evitare sulla sinistra la grande cornice della cima (che comunque minaccia tutta la via). Seguire diritti il canalino fino alla cresta sommitale, su pendenze al massimo di 70°; considerare in totale 8-9 tiri di corda dalla prima terminale. Dall’uscita si segue la cresta per 40-50 m verso destra e si giunge all’esigua vetta nevosa, ponendo estrema attenzione alle cornici su entrambi i lati.
Discesa: per la via di salita con 8 doppie da 55-60 m, che riportano sotto la prima terminale. Solitamente già attrezzate su fittoni da neve o abalakov, a meno che non si sia i primi della stagione…
Valutare poi se scendere subito al Campo Base (ancora lungo e con doppie iniziali, ma campo più comodo) oppure se passare una seconda notte al campo alto, a seconda delle energie residue e dell’ acclimatazione.