Primo giorno
Lago di Braies – Rifugio Biella
3h10 – dislivello 900m – sviluppo 12km
Noi abbiamo aggirato il lago sulla destra dello stesso, l’attacco del trekking si trova dalla parte opposta del lago, segnavia rosso bianchi ogni tanto scritto un 1 dentro, sentiero 1, sentiero bello nei punti dov’è esposto o sdrucciolevole attrezzato con cavi, superata la forcella si vede il rifugio biella sulla bellissima Vallata.
Secondo giorno
Rifugio Biella – Malga di Gran Fanes
5h di cammino – 750m – 19km
Noi abbiamo attaccato il sentiero 26 da davanti al rifugio biella per pendii erbosi facendo una deviazione all’ alta Via verso un piccolo laghetto e una malga, dopo abbiamo scollinato sulle montagnole erbose davanti a noi e ci siamo ricongiunti alla strada per il Rifugio Sennes (splendido, consiglio la notte lì, ha al contrario del biella una fontana di acqua potabile!).
L’alta via prosegue dalla strada dietro al biella, sentiero 6,23 poi 6a, su una sterrata che conduce al Sennes in un’oretta circa, la nostra deviazione è stata di due ore.
Dopo di che siamo scesi, sbagliando si nuovo sentiero 7, al rifugio fodara, che l’alta via evita con il sentiero 7a dopo di che si scende per sentieri all’albergo Pederü.
Da lì la via prosegue davanti a voi dando le spalle all’albergo, il sentiero 7 sale per una grossa pietraia, spiana per qualche km e poi sale di nuovo ma più dolce su una strada sterrata sentiero 11 (fino alla malga), si giunge camminando in leggera salita a un piccolo rifugio e continuando al rifugio Fanes, con il vicino Piz Lavarella che però devia dal percorso, noi abbiamo proseguito superando il lago di limo e siamo andati a dormire alla Malga di Gran Fanes.
Presente fontana di acqua potabile.
Terzo giorno
Malga di Gran Fanes – Rifugio Dibona
5h – 750m – 17km
Abbiamo deviato dall’alta via sul sentiero 17 verso il bivacco della Pace, proseguendo poi sul monte ciase e sul monte cavallo e scendendo dal forc ciases nel vallone di travenanzes (per la discesa lunga pietraia, prestare attenzione soprattutto all’ inizio con molta cautela passaggi di ll, poi dopo i primi 300 m migliora notevolmente).
Da lì siamo risaliti al forc col dei bos, l’evidente colle che si vede dalla valle per poi prendere i sentieri 402 e 412 che ci hanno portato al Rifugio Angelo Dibona.
Notte al Rifugio Dibona: 70€
Possibilità per chi dorme di riempire le borracce.
Quarto giorno
Rifugio Dibona – Rifugio Città di Fiume
5h – 600m – 18km
Dal rifugio Dibona si prosegue sulla strada in discesa, dove nel tornante si prende un sentiero che scende nel bosco (442), sono presenti indicazioni e una sbarra in legno.
Giunti alla strada si attraversa e si continua girando a sx (seguire la strada) arrivati all’impianto dell’ovovia si prosegue in direzione opposta alla salita delle cabine, incominciando a salire sul sentiero 439 per poi girare a sx sul 437 e poi 434 fino al lago fodera oltrepassato il quale c’è il rifugio croda del lago (fontana acqua potabile e cartellone con nomi delle montagne).
Da qui si prosegue sulla sterrata che taglia a mezza costa ben visibile dal rifugio, la salita si fa dolce e piacevole fino al forc la ambrizizzola(434), si torna su sentiero, 436, 458, 467, la discesa è molto bella sulla sx si intravede la Marmolada e davanti e a dx si stagliano il Pelmo (sedia di Dio) e il monte Civetta (parete più lunga di Europa 1300m, su sterrata bella e mai troppo inclinata fino al rifugio Città di Fiume.
Curiosità: il nome è dovuto al fatto che il CAI della Città di Fiume ha ristrutturato il Rifugio, e adesso esiste ancora e ha come sede lo stesso rifugio.
NON È PRESENTE UNA FONTANA DI ACQUA POTABILE (raggiungibile con un’ora di cammino dal rifugio)
Quinto giorno
Rifugio Città di Fiume – Rifugio Vazzoler
6h – 900m – 19km
Attaccare il sentiero 472 da davanti al rifugio in direzione passo staulanza, con un po’ di sali scendi si raggiunge il passo e l’omonimo rifugio si prosegue lato strada fino ad un tornante a sx, continuando sulla strada sterrata che lo interseca, dove a dx si trova una fontanella di acqua potabile!
Proseguire sulla sterrata, 568, e prendere il sentiero che sale sulla sx dopo le case scollinare su un pratone verde e scendere per la strada sterrata fino all’incrocio, prendere il 556 e salire al Rifugio al Coldrai, per poi proseguire verso il Lago Coldrai. Da qui proseguire sul 560, il sentiero che passa a sx sulla pietraia è per escursionisti esperti e in parte è franato, in caso di piogge o scioglimento nevi la parete scarica molto, difatti il sentiero risulta chiuso da cartello in loco. Una volta giunti al colletto si può deviare verso il rifugio Tissi ben visibile sul monte Tissi oppure proseguire sul sentiero 560 che prima è sconnesso per poi finire in un prato in falso piano, dopo di susseguono vari sali scendi che portano ad una sterrata che in qualche km porta al rifugio Vazzoler.
NON È PRESENTE UNA FONTANA DI ACQUA POTABILE.
Sesto giorno
Rifugio Vazzoler – Malga Pramper
1300m – 27km – 8h30
Prendere la sterrata che scende dal rifugio, sentiero 555, continuando poi sul 554 che si imbocca al terzo tornante uscendo a sx. Il sentiero continua fra boschi e pietraie ogni tanto delicate (dovute a crolli) arrivati al colle inizia la lunga discesa per boschi e pezzi assolati in mezzo agli arbusti, sentiero 549, c’è la possibilità di fare tappa al Rifugio Bruto Carestiato 1834. Al Rifugio C.Tome imboccare il sentiero 543 fino alla forcella Moschesin dove è presente un rudere chiamato Forte di Moschesin da lì deviare sul sentiero 540 che con una comoda discesa porta fino alla Malga Pramper.
Settimo giorno
Malga Pramper – Soffranco
900m – 20km – 6h30
Dal sentiero 540 si raggiunge la forcella Moschesin (possibile anche prendere un sentiero più diretto) da lì si prosegue sul 543 per poi girare a dx sul 514 (possibile deviazione verso il Rifugio Sommariva Prameret 1857) proseguendo fino alla forcella de zita nord, dove in alcuni punti il sentiero si fa erto e presenta qualche passaggio delicato, dopo la forcella scendere fino al Rifugio Pian de Fontana, sentiero ben visibile dalla forcella, negli ultimi tratti anche attrezzato, anche qui presenta qualche tratto delicato. Arrivati al Rifugio Pian de Fontana 1673 scendere dal sentiero 520 per i boschi che non abbandoneranno fino alla fine dell’escursione, per un sentiero a tratti bellissimo a tratti delicato dovuto alle foglie e alle pietre non sempre asciutte, si passa 2 volte il torrente e si scende, in alcuni tratti il sentiero è attrezzato ma sempre escursionistico.
- Cartografia:
- 167 Tappeiner - Alta Via Dolomiti 1