seconda parte su mulattiera sulla erbosa cresta. La salita alla vetta infine è facile, a differenza di quanto possa apparire da lontano, dove i pendii erbosi che vi salgono sembrano quasi verticali.
Si segue la valle del Chiese fino allo spartiacque (Valli Giudicarie) dove si trova l’abitato di Bondo, a pochi chilometri a Sud di Tione di Trento. All’altezza del municipio si stacca a destra una stradella
che scende al fiume tra i due cimiteri.
Oltre il fiume si prende sulla sinistra la strada centrale seguendo successivamente ai bivi i segnali per la Via Alta: ci si inoltra così nella Val Gavardina (la
strada è tutta asfaltata tranne un breve tratto all’inizio e un tratto lastricato circa a quota 1000). A quota 1150 circa è posto il divieto di accesso ai non autorizzati e si posteggia su uno slargo limitato
(posti per 4-5 auto). Si prosegue a piedi (segnavia 414) sempre sulla strada asfaltata e in circa 30 minuti si raggiunge il pianoro della Malga Gavardina. Senza raggiungerla si prosegue sulla stradina a sinistra, asfaltata prima e sterrata poi, lasciando sulla sinistra una pista forestale.
Si giunge così ad una sbarra lungo la strada (fin qui sarebbe possibile giungere in auto …) e in breve si arriva alla Malga Casinotto. La Bocca dell’Ussol è di fronte a noi e vi si sale facilmente. Dalla Bocca si segue il percorso di cresta segnalato sulla sinistra (a destra si va per cresta al Cadria), un salto su un tratto roccioso necessita di piede fermo ma si può aggirare allla base, e si arriva alla cima della Gavardina.
Diritto si prosegue per il Dosso della Torta e il rifugio Pernici; noi invece andiamo a sinistra seguendo i bolli in alcuni punti piuttosto distanti: ci si mantiene sempre sul fianco destro (E) della cresta con alcuni tratti ripidi e corde fisse e tratti in saliscendi (con neve o ghiaccio il percorso sarebbe decisamente disagevole). Infine la cresta spiana e il sentiero, più largo, prosegue sullo spartiacque.
Alla base dell’Altissimo, quando il sentiero inizia a tagliare il fianco orientale della montagna, lo si abbandona e si punta alla vetta per la cresta: si aggira la prima fascia rocciosa a sinistra e si risale
un canale erboso tra due tratti rocciosi, sempre su tracce di sentiero che agevolano la salita altrimenti piuttosto ripida. In breve si è in vetta, stranamente senza alcun cippo.
In discesa, ritornati alla base della vetta, si scende direttamente in Valle Gavarina, puntando alla strada asfaltata visibile già dall’alto: conviene seguire uno dei canali erbosi fino ad incontrare la pista forestale, di fianco ad un fabbricato, e da qui tornare alla Malga Gavardina e per la strada asfaltata all’auto (é possibile anche proseguire sempre nel vallone direttamente fino alla strada asfaltata tenendo la destra del vallone ma il percorso è meno agevole).