- Osservazioni
- Visto valanghe a pera esistenti
- Neve (parte superiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Neve (parte inferiore gita)
- Bagnata
- Quota neve m
- 1800
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
ALLA PARTENZA – Ore 9.00 circa – Temperatura gradevole, cielo azzurro, ottimo rigelo notturno, osservato enormi valanghe cadute dai contrafforti del Piz Alv e poca neve all’imbocco della valle.
SALITA – Sulla dx idrografica fino a molto prima della baita isolata (Alpe del Fain), che abbiamo lasciato sulla sx, dopo aver attraversato il torrente. Siamo poi saliti sui ripidi ed invitanti pendii che portano alla vasta conca di quota 2581 Mt. e da qui abbiamo seguito l’itinerario descritto fino in cima. Tutta la salita si è svolta su neve portante e in un breve ripido tratto abbiamo usato i rampanti.
IN CIMA – Il vento, che a tratti ci ha disturbato durante la salita, come d’incanto è cessato; forse per una forma di rispetto nei confronti del meraviglioso panorama, che all’improvviso è apparso ai nostri occhi: siamo al cospetto del Gruppo del Bernina, in una delle zone più belle delle Alpi.
DISCESA – Ore 12.45 circa – Nonostante le temperature estive, a parte il primo tratto (sud est) e l’ultimo (sud), la discesa si è svolta tutta su neve portante e cruda come quella del mattino. Abbiamo preferito scendere sulla sx idrografica sui bei pendii (nord), lisci come un biliardo, per poi passare sulla dx, con qualche difficoltà, solo nell’ultimo tratto.
NOTE – Non si è vista una nuvola in tutta la giornata e abbiamo incontrato un solo scialpinista lungo il percorso. Gita molto bella con un dislivello non elevato, ma con un discreto sviluppo e forse penalizzata dalla prima parte un po’ monotona.
Altri itinerari scialpinistici nella zona del Passo del Bernina: Sassal Mason, Piz Minor, Piz Cambrena, Piz Caral, Sass Queder e Piz Trovat dalla val d’Arlas, Piz Palù.