Ambin (Rocca d’) da Grange della Valle per il Rifugio Vaccarone, anello

Ambin (Rocca d’) da Grange della Valle per il Rifugio Vaccarone, anello
La gita
andrea81
5 31/08/2014

Dulcis in fundo…alle ferie… Mi sono concesso una salita un po’ più soft, spezzandola in due giorni pernottando all’ottimo rifugio Vaccarone (un grazie al gestore Nino per l’accoglienza, cena abbondante con bis di tutto e interni accoglienti seppur piccoli… vale la pena andarci). Saliti sabato pomeriggio al rifugio, la prima parte di salita fino al Passo Clopaca è comoda e dolce, su ampi tornanti della vecchia mulattiera militare. Poi il lungo altopiano sotto il Niblè, ricco di saliscendi e il rifugio che sembra non arrivare mai, ed appare solo all’ultimo. Bisogna contare almeno 3 ore con passo normale.
L’indomani mattina, partenza alle 8 con tempo velato ma in miglioramento. Fino a 2800 m c’è un bellissimo sentiero molto evidente, poi seguita la diramazione di destra per il Colle dell’Agnello, molti ometti permettono di salire con facilità fino ad una zona con grossi massi accatastati, qui la traccia si perde un po’ ma si tratta di pochi minuti. Un nevaio da attraversare e poi una ripida china di sfasciumi conduce al colle. Qui seguito la traccia che si mantiene su cengie a sinistra della cresta (versante francese) che senza particolari difficoltà porta sul crestone quando questo diventa detritico. Tratto camminabile comodamente finchè la cresta presenta dei torrioni, ma anche qui una traccia ben segnalata da ometti (e una ancora più sotto sul lato francese) permette di trovare i passaggi agevoli tra rocce rotte e terrazzini (un breve passaggio un po’ esposto). Aggirati tutti i torrioni di colore biancastro, bisogna risalire un pendio-canalino molto friabile ma non difficile, certo piuttosto faticoso, per riuscire a riguadagnare la dorsale nei pressi di alcuni grossi ometti. Si sale facilmente fino ad una anticima, con pietre di color ocra. Qui appare evidente il torrione che difende la cima, da aggirare sul lato francese percorrendo un sentierino abbastanza agevole su ghiaioni, che passando alla base del torrione, adduce al famigerato canalino che bisogna risalire. Sembra peggio a vedersi che a salirsi, conviene mantenersi sul lato sinistro che offre appigli più solidi, comunque c’è solo un passo iniziale di arrampicata di 2 metri, poi zigzando tra rocce rotte e gradoni, si arriva ad uno stretto intaglio senza particolari difficoltà. Qui ancora una breve placca liscia, e poi il sentiero senza più difficoltà alcuna, conduce sulla bella vetta (la più alta della Val Clarea). Indicativamente dal rifugio alla cima bisogna considerare 3 ore, perchè pur essendo non lungo il percorso richiede un po’ di ricerca ed è discontinuo. Sole caldo e panorama spettacolare, solo un po’ di brezza che ha però avuto il merito di tenere a bada le nebbie italiane. Solo altri tre francesi sul percorso.
In discesa in meno di un’ora con le dovute cautele, si ritorna al colle dell’Agnello; da qui scendendo ancora un po’ veloce capatina alla Cima dell’Agnello, e poi ritorno al Rifugio Vaccarone, e quindi a Grange della Valle per il percorso seguito all’andata (l’altopiano fino al Passo Clopaca è davvero eterno e faticoso).
Finalmente mi sono tolto lo sfizio di salire sulla Rocca d’Ambin, passando un bel week end tra le montagne che amo. Sicuramente non sono posti molto battuti, a tratti aspri e selvaggi, con sentieri un po’ da inventare e con tante tante pietre. Sembrano posti fatti apposta per me!

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