L'itinerario permette di toccare luoghi di particolare interesse storico e ambientale.
Il percorso non è mai particolarmente difficile pur regalando, in alcuni tratti, delle belle emozioni.
Da sottolineare la non totale ciclabilità che comunque non toglie nulla al piacere del percorso.
Il senso di percorrenza consigliato è quello antiorario.
Lasciata l’auto in un parcheggio sulla ss 24 in prossimità della strada per Baroni, si segue la stessa superando la borgata Baroni, di li a poco si raggiunge ìl bivio per Tignai(dx), parco Rocciavrè(sx).
Si devia a sinistra seguendo le indicazioni (che compaiono più avanti) per Pian Cervetto.
Qualche centinaio di metri più avanti si incontra la deviazione per il Castello Borello (che merita un breve digressione).
Proseguire sempre sulla strada principale che dopo aver superato la borgata Pinetti diventa sterrata.
Arrivati al termine della strada si incontra la ripida mulattiera che porta a Pian Cervetto/rifugio Amprimo. Da qui in 10 minuti si è al rif.Amprimo.
Da questo punto si segue il sentiero per il Lago Paradiso delle rane/Travers a Mont/ rifugio Valgravio.
Occhio al bivio poco prima del lago e seguire l’indicazione per Travers a Mont/rif.ValGravio fino a raggiungere il rifugio Valgravio .
Dal rif.Valgravio seguire l’indicazione per La Certosa di Montebenedetto attraversando il torrente Gravio su un ponte di tronchi.
I primi 50 m di dislivello sono di puro e duro portage considerando la ripidità e la rocciosità del sentiero, e di li in poi si percorre un lungo e impegnativo traverso.
In questo tratto è necessaria una particolare attenzione alla viscidità delle pietre e all’esposizione del sentiero che dopo poco diventa una divertentissima discesa fino alla bellissima Certosa di Montebenedetto.
Anche qui è d’obbligo una visita all’antica chiesa ed il suo borgo.
Seguire ora le indicazioni per la certosa di Banda in direzione nord e, percorrendo una evidente traccia lasciata da mezzi agricoli, si arriverà in un prato in salita che termina su una cresta oltre la quale inizia un fitto e ripido bosco.
Questo è senza dubbio il punto in cui e più facile arenarsi.
Il sentiero prosegue in discesa nel ripido bosco seguendo una labile traccia (segnavia azzurro/giallo a volte bianco). Nonostante tutto il sentiero è facilmente intuibile.
Dopo un primo tratto di portage il sentiero diventa ciclabile e molto divertente fino a raggiungere un altro ponte di tronchi.
Di qui ancora un po’ di fatica bici in spalla e in breve si è su sentiero ciclabile e, attraversando dei bei terreni coltivati a castagni, si giunge alla borgata di Banda e, cercando un po’, è possibile visitare quel che resta di questa antica certosa.
Da questo punto non rimane altro da fare che seguire la strada che conduce con varie possibilità sulla ss 24 e raggiungere pazientemente il luogo di partenza.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.3 Val di Susa Val Cenischia Rocciamelone Val Chisone