Si passa l’abitato, lasciando sulla sinistra l’Agriturismo Acqua Dolce e Salata e si procede sul sentiero che porta alla cascata alta del Carlone. Una volta raggiunta si prosegue sul sentiero dei Lupi, particolarmente impegnativo per la lunga salita a tratti molto ripida.
La salita va affrontata sena fretta e godendosi il bosco. Ci son tratti davvero ripidi ed impegnativi, ma il bosco sembra quasi fatato. Siamo stati fortunati vedendo un Daino solitario che, però, appena ci ha scorti si è dato alla fuga.
Superato il bivio con la cima delle Scalette, la salita si addolcisce di molto essendo ormai quasi sulla quota della cresta. La passeggiata diventa davvero molto godibile con alcuni tratti che lasciano spazio al panorama davvero molto bello.
Il sentiero dei Lupi termina quando si incrocia con il sentiero CAI 124 “della panoramica”. In effetti di panoramico ha solo il nome, almeno nel periodo estivo, essendoci la vegetazione ad alto fusto da tutti i lati
In ogni caso il sentiero è interamente in cresta, però, con un’altitudine sempre intorno ai 1100 metri. Giunti e superato il superato il colle dell’Arpeselle, stando attenti a rimanere sul sentiero 124 che prosegue dritto, si arriva al passo dei Ramari e si svolta sul sentiero a destra che porta alla fonte dei Ramari.
Ci si addentra in un bosco abbastanza fitto, anche fresco nonostante tutto e si prosegue sul sentiero fino a che si giunge alla fonte vera e propria che si riconosce immediatamente anche grazie alla presenza di una grande tavolo di legno che si rivela utilissimo per sostare e, magari, mangiare.
Ci siamo fermati a riposare e respirare il bosco per una mezz’ora abbondante.
Ripartiti si prosegue nel bosco per un lungo tratto fino a che, giunti su un’altura brulla e pietrosa, bisogna decidere se procedere a sinistra verso Mogliazze o tentare la discesa sul versante della montagna pietroso. Abbiamo optato per questa seconda soluzione che si è rivelata però, particolarmente impegnativa. Se ci sono bambini al seguito sconsiglio di seguire questo sentiero. Alcuni tratti sono davvero pericolosi se non affrontati con la giusta concentrazione. In più essendo il versante abbastanza instabile, abbiamo incontrato alcune frane, tra le quali una ha cancellato il sentiero rendendo difficoltoso l’attraversamento.
C’è da dire, comunque, che se la discesa viene affrontata con la giusta attenzione è anche divertente e avventurosa.
Terminato il sentiero di discesa ci si ritrova sul sentiero 160 del CAI che fa parte dell’anello delle Cascate del Carlone e che porta fino al pesino di San Cristoforo. Una volta giunti a San Cristoforo si possono riempire le borracce alla fontana che si incontra sulla sinistra, acqua freschissima e buona. Proseguendo per il paese si scende poi in direzione Moglia seguendo un sentiero sulla destra, dopo un centinaio di metri dalla fine di San Cristoforo che è contrassegnato dal cartello di proprietà privata. In effetti il passaggio sembra consentito e in ogni caso ci siamo sempre passati senza avere mai problemi. Alla fine, la carrareccia, porta fino al guado del Carlone e quindi ritorna sul sentiero che riporta a Moglia. Pertanto, credo che il passaggio sia libero (avendo cura di rispettare le aree private della casa che si incontra sul percorso).