- Accesso stradale
- Rancio
La via è molto bella, la roccia pure.
Detto questo, i gradi sono completamente a caso, anche paragonati ad altre vie in Medale ed Antimedale. Mi chiedo che senso abbia prendersi la briga di scrivere una relazione (e c’è ne sono molte in rete, su questa via) per poi, al momento di esprimere una valutazione sul grado (che a mio parere dovrebbe essere al contempo diritto e responsabilità di chiunque scriva una relazione), non fare altro che omologarsi al grado proposto dagli apritori (che spesso gradavano con un’altra logica e con tutt’altro metro di misura). Probabilmente la risposta sta nella paura di passare per scarsoni, il che non può secondo me essere una giustificazione, dato che la immediata conseguenza è essere consapevoli che tanti ripetitori – nella migliore delle ipotesi – non si divertiranno affatto, per ragioni facilmente intuibili.
Dopo queste quintalate di pesantezza, propongo la mia valutazione, premettendo che 1) ho scalato l’intera via a vista e in libera da primo di cordata (tranne il secondo tiro, fatto da secondo) 2) negli ultimi anni ho ripetuto parecchie vie in Medale e Antimedale, quasi tutte di difficoltà (dichiarate) uguali o superiori a questa 3) per facilità di comprensione darò il grado sportivo, nonostante la via necessiti di abilità nell’integrare e che ci siano svariati punti in cui è vietato cadere.
L1 6a – bisogna usare bene i piedi e leggere bene dove passare, a chi lo grada IV+ ricordo che il IV+ corrisponderebbe a un 4b/4c
L2 5c – Ben appigliato ed abbastanza intuitivo, ma bisogna comunque avere un po’ di malizia
L3 6c – il diedro fessurato secondo me è 6b/6b+ max, abbastanza fisico e sostenuto ma anche abbastanza appigliato, se si cerca bene. Il vero passo duro è uno spostamento a sx a prendere una buona goccia, che per chi come me è poco più di 170cm obbliga a un passo veramente non banale, parecchio sopra all’ultima protezione
L4 6a/6a+ un passetto delicato all’inizio (ma probabilmente mi sono incasinato io) e poi tutto abbastanza appigliato e non particolarmente verticale. Ma, anche qui, antenne dritte.
L5 6c+ l’inizio è da capire bene e comunque non è meno di 6b+; il passo finale (bisogna controllare una sbandierata con i piedi sul nulla) è secondo me nettamente più duro di quello di L3. Bisogna tenersi di brutto e sperare che piedi i in spalmo sull’unto tengano. Quantomeno il passo è super protetto ed azzerabile, a anche tutto il tiro è protetto molto bene.
L6 6a secondo le relazioni questo tiro avrebbe solo mezzo grado di differenza rispetto a L3 e L5, quando in realtà si trova veramente tutto sia per le mani che per i piedi. Mistero.
Ah: senza senso la sosta di fine via, che obbligherebbe a un ulteriore tiro di 10m o a uno slego pericolosissimo su pietre instabili e roccia marcia. Rinviate la sosta e andate a recuperare il socio dove partono le catene della discesa.