LASSÙ QUALCUNO MI AMA
(Peano R., Pittavino S., Ravera R., Sartori M., 20 agosto 1994) 200 m (6 L), V.
La via si attacca a sinistra del Canale della Forcella e sale uno splendido sperone di roccia compatta, poi dopo facili rocce porta al nevaio centrale. ( Da qui si può proseguire con altri 6 tiri della stessa via fino alla vetta oppure scegliere l’itinerario qui proposto della via della Vena di quarzo). Roccia molto buona, presenti una decina di chiodi distribuiti su tutto il tracciato, facilmente proteggibile con nut e friend.
L1: dalla base dello sperone salire un tratto esposto ascendendo verso sinistra, quindi girare uno spigolo che adduce alla placca del secondo tiro IV+
L2: salire una bellissima placca verticale che offre roccia ottima e splendida arrampicata V
L3: proseguire lungo la stessa placca ora più inclinata IV
L4: continuare con alcuni passaggi impegnativi sull’estetico sperone V
L5: superare ciò che resta dello sperone sino a quando questo si abbatte e procedere senza particolari difficoltà III
L6: superare alcuni brevi e facili risalti ed infine una placca più impegnativa IV
Segue ora un tratto di trasferimento lungo il nevaio centrale oppure se questo non è presente si risale il pendio di roccia abbattuta con progressione in conserva (150 m) fino a portarsi nei pressi dell’evidente vena di quarzo.
VIA DELLA VENA DI QUARZO
(V. De Cessole, A. Ghigo, J. Plent, 4 agosto 1902) IV.
Su questa via abbiamo trovato un solo chiodo e uno lo abbiamo piantato noi. È facilmente proteggibile con nut e friend. Noi abbiamo scelto la progressione in conserva.
Si sale lungo il canale – diedro accostato alla vena di quarzo per circa 50 m (III+) fin dove esso termina e si erge formando un camino leggermente strapiombante alto una quindicina di metri, quindi lo si supera (IV) raggiungendo in seguito un piccolo terrazzino. La via prosegue superando un corto diedro con la faccia destra strapiombante e quella sinistra inclinata e liscia ( IV); salendo infine il canale si allarga e, dopo circa 50 m, giunge in vetta.
- Discesa: lungo la via normale. Noi abbiamo proseguito per cresta giungendo alla Cima Sud dell’Argentera e scendendo per la via normale di quest’ultima ( Passo dei Detriti, rifugio Remondino, Pian de la Cà e ritorno al Gias delle Mosche)
- Bibliografia:
-
Corno Stella, G. Bergese, G. Ghibaudo, Edizioni Versante Sud, 2012, pp. 269-271