Dal termine della strada si imbocca il sentiero, ben segnato ed evidente che conduce al Rifugio Remondino 2430 m, risalendo con infinite svolte il Vallone di Assedras.
Dal rifugio seguire la percorso segnato che si inoltra verso sinistra, in un esteso avvallamento di massi, tra i quali, ogni tanto, fa capolino una traccia. Risalito l’evidente cordone morenico, si raggiunge il grande circo dove convergono il Canale dei Detriti e quello di Nasta. Sempre seguendo i segni si raggiunge la base del Canale dei Detriti (2650m circa, mai nome fu più azzeccato), dove parte un ripido e franoso sentiero che rapidamente prende quota e conduce al Passo dei Detriti (3122m, ore 1,45-2 dal rifugio).
Dal passo, da cui si gode una stupenda vista sulle Marittime, si segue a sinistra la traccia segnata che supera uno speroncino di roccia per poi affacciarsi sulla parete Sudest della cima Sud dell’Argentera.
Da qui si raggiunge l’evidente cengia che taglia tutta la parete e con la dovuta cautela ( in alcuni punti è molto stretta, circa 30 cm e la parete superiore è leggermente aggettante) la si percorre. L’unico passaggio difficoltoso, per la sua esposizione, è protetto da delle corde fisse. Percorsa la cengia la cengia, quando questa prende a salire si prosegue tra massi incastrati ( protezione con delle corde fisse nell’unico tratto più impegnativo), fino a sbucare poco sotto la croce della vetta, da cui si possono scorgere nelle giornate più limpide il Mar Ligure e i monti della Corsica ( 3297 m, circa 1 ora dal Passo dei Detriti se si sale legati e di conserva, se si procede slegati circa 15 min. in meno )
- Bibliografia:
- IN CIMA, 73 normali nelle Alpi Marittime, BLU EDIZIONI, Peveragno (CN)