Dal rifugio Bozano saliamo la prima parte del canale della Forcella, cascata in ghiaccio per alcuni metri, evidentemente una valanga ha spazzato la neve. Sopra la cascata lasciamo la Forcella e risaliamo il nevaio sospeso in diagonale verso sinistra, qualche metro di discesa ed entriamo nel Gunther.
Si viaggia bene, la neve è crosta dura e si affonda poco, è bello sbucare sul colletto Gunther in questa stagione: un innevamento cosi’, sulla parte alta del Gunther, non l’avevamo mai visto. Sul colletto aspettiamo un po’ di caldo, appollaiati sulle rocce lato est con balcone panoramico su cima Nord Argentera, colletto Coolidge e Gelas in lontananza. L’aria rimane gelida e partiamo con prudenza sulla neve crostosa ancora dura, tratti in derapata molto “abbottonati” cercando le strisce di neve buona pennellabile, sempre sul margine sinistro, contro le rocce dove la neve è rimasta morbida. Perché questo effetto? Evidentemente il sole del pomeriggio precedente ha colpito duro, sciolto un po’ di neve in superficie che di notte con il freddo si è vetrificata, come capita agli “ovest” da aprile in avanti. E’ una grande emozione sciare sul Gunther e nella parte mediana ci raggiunge il sole, intenso sul nevaio sospeso dove con discesa diagonale raggiungiamo il canale della Forcella; qui la neve è rimasta morbida e più rilassante sino alla discesa in “disarrampicata” della solita strettoia- cascata di ghiaccio. Neve pappetta sotto il rifugio Bozano ma tutto sommato ancora sciabile, sino alle Terme e ai Tetti Gaina. Con Federico Varengo, ideatore del viaggio.