Consigliabile portare materiale da bivacco d'emergenza.
INFORMARSI SULLE CONDIZIONI DELLA DISCESA. Il ghiacciaio del Milieu non è sempre percorribile
MATERIALE: corda singola 60m, una serie completa di friends fino al Camalot n.3 tra cui utili doppie misure medie, fettucce e cordini lunghi.
Dal rifugio seguire i tubi dell’acqua fino alla morena del ghiacciaio delle Améthystes. Salire lungo la morena fino a un ripiano da cui è visibile un canale che sale a un intaglio tra il Plateau e l’Aiguille du Génépi (grande masso incastrato alla sommità). Importante andare a vedere la sera prima, difficile trovare la strada al buio.
Salire il canale, neve e detriti. Poco sotto il masso andare a sinistra su cenge e rocce rotte per aggirarlo.
SALITA AL PLATEAU
Arrivati alla forcella spostarsi un paio di metri versante argentiere per salire una placca, proseguire seguendo la linea più facile per rocce fessurate (III) fino a un grande masso che si aggira a sinistra. Da lì per cenge verso destra fino a delle placche lisce adagiate. Salire lungo una fessura verso sinistra, prendere altre cenge e una fessura-camino scomoda di un paio di metri sempre verso sinistra. Si arriva a una sosta di calata per doppie sotto un marcato strapiombo. A questo punto si ritorna verso destra sempre per cenge e si cerca la strada più facile verso la sommità del Plateau per fessure e rocce rotte (III).
TRAVERSARE IL PLATEAU
percorrere il Plateau in direzione della cresta del Jardin. Arrivati a metà c’è una breccia: doppia fino all’intaglio, risalita per un camino con blocchi (III) e placche. Continuare lungo la cresta del Plateau che si fa sempre più fine e termina alla prima Garde.
PREMIERE GARDE
Arrivati alla prima Garde ci sono due camini. Prendere quello di sinistra, con un evidente nut incastrato all’inizio e due blocchi formanti tetto. Superare i blocchi, entrare nel camino e proseguire con difficoltà minori fino a un terrazzino (IV secondo la guida Vallot).
Da lì un altro passaggio di blocco incastrato (IV +) e poi fessure più facili portano in cresta. Seguire la cresta un pò in discesa fino alla doppia. Calarsi (utili due piccole doppie, rischio incastri) fino all’intaglio con la seconda Garde.
DEUXIEME GARDE
dall’intaglio seguire delle facili placche grigie per una ventina di metri. Si presenta una bellissima fessura-diedro in roccia lavorata. Salirla – IV+ (qualche blocchetto instabile all’inizio, attenzione) fino alla cresta che porta in cima alla seconda Garde.
Seguire la cresta fino alla doppia, che porta fino al canale ai piedi dello Yatagan.
TRAVERSATA YATAGAN-CASQUE
Dal canale dello Yatagan c’è una scappatoia con doppie attrezzate versante ghiacciaio del Milieu. Ma si è solo a più o meno un terzo della salita.
Puntare a una breccia tra lo Yatagan e un più piccolo gendarme situato prima del Minaret. Raggiungerla con cenge e blocchi, passare sempre su cenge dall’altra parte. Si arriva ai piedi del Casque. Andare a destra, in un couloir di detriti instabili tra il Casque e un gendarme evidente. Raggiungere la cima del coulouir, scendere dall’altra parte (versante Ametistes) e puntare a un altro coulouir che scende tra la parete laterale del Casque e l’ennesimo gendarme.
Arrivati all’intaglio Casque-gendarme, salire 10m per detriti verso il Casque. Passare in una breccia stretta, andare a destra per cengia ancora qualche metro fino alla sua fine. Lì ci sono un profondo camino ostico (IV+) e un diedro dall’aria liscia.
SALITA AL CASQUE
Si può salire il camino, molto atletico, ma qalcuno sostiene che il diedro sia migliore (opzione non tentata).
Entrambi portano a delle placche fessurate verso la cresta del Casque.
Individuare un piccolo gendarme su questa cresta e salire il camino gendarme-rocce del Casque. Questo camino è il terzo della serie, è atletico e ostico come gli altri ma in più presenta dei grossi blocchi dall’aria minacciosa presso l’uscita. III secondo la guida Vallot.
Dall’uscita del camino spostarsi in pieno sud sulla cresta del Casque, roccia rossa a lame molto bella, seguirla fino in cima.
Sul Casque ci sono grossi blocchi con belle piazzole da bivacco.
Attraversare la zona di blocchi, la cresta si fa più fine e ci sono ancora dei passaggi di arrampicata da fare a corda tesa per arrivare alla vera cima. Tre doppie da 20m portano ai piedi del Casque, verso l’ultima infilata di gendarmi che precede l’Aiguille d’Argentière.
VERSO LA CIMA
Le doppie depositano a un largo intaglio di rocce rotte. Di fronte si alza una parete detritica dall’apparenza ripida, salirla senza particolari difficoltà ma con attenzione (cataste di massi) fino al ripiano parzialmente innevato che caratterizza il grande gendarme. Con una traversata ascendente verso destra (si cammina) si raggiunge la cima del gendarme e la sosta di calata.
GLI ULTIMI TRE
Dalla sosta di calata con 20m si arriva all’ennesimo intaglio. Tre piccoli gendarmi precedono la facile cresta nevosa della vetta. I primi due si aggirano versante Ametistes: dall’intaglio, cengia evidente, breve doppia e ancora cenge (interrotte da corti muretti e canalini, cercare il passaggio più facile). Si arriva a un canalino che porta alla forcella tra il secondo e il terzo gendarme. Il terzo si sale facilmente (III, fessura a incastro di scarpone) e se ne segue in discesa la cresta su blocchi che porta all’uscita del Couloir en Y, sotto la cima.
CIMA
Arrivati alla neve si lascia a destra l’uscita dell’Y (attenzione cornice a E) e si sale la larga cresta fino in cima.
DISCESA
Per il ghiacciaio del Milieu.
- Bibliografia:
- Guida Vallot