Il divieto di accesso oltre Vincendieres generalmente vige da fine giugno, ovvero da quando apre il Refuge d'Averole.
Indispensabili piccozza e ramponi, il percorso richiede neve sicura.
In caso di divieto si deve lasciare l'auto a Vincendieres, allungando di 6 km il percorso.
Dal parcheggio di Plan du Pré, poco oltre il piccolo agglomerato di costruzioni di Avérole, risalire lungo il sentiero (possibili scorciatoie) al sovrastante Refuge d’Avérole, ben visibile. Dal rifugio 2210 m si segue il sentiero (se visibile) che punta in leggera discesa in direzione est, attraversare il torrente Ruisseau quindi si raggiunge l’imbocco della valletta percorsa dal Ruisseau de Oney che si attraversa su una passerella in legno (se presente) oppure sui ponti di neve dei fondi di valanga. Attraversato il torrente si inizia a salire nell’evidente gorgia che si apre sulla destra, dapprima larga poi via via più stretta, fino ad accedere ad un piccolo ripiano che separa la parte bassa dalla parte alta. Si riprende a salire il canalone, pendenza moderata ma non eccessiva, mantenendosi sotto laa Crete de la Vallettaz. Con un’ultimo strappo più ripido nei pressi di una barra rocciosa, si raggiunge una seconda conca, dove per evitare un traverso scomodo, conviene salire i bei pendii di sinistra che portano alla morena del ghiacciaio d’Arberon a circa 2800 m. Si percorre ora una dorsale spostandosi verso sinistra per riprendere la valletta ora più ampia e dolce, passando in alto a destra del Lac d’Arberon 2914 m, sino a raggiungere il Col d’Arberon 3022 m, dal quale è visibile tutta la seconda parte dell’itinerario.
Dal colle si prosegue in leggera discesa con un semicerchio verso sinistra, raggiungendo un pianoro (attenzione, questa zona è un imbuto, da evitare in caso di neve non sicura), quindi piegare decisamente a destra con un traverso non proprio comodo per arrivare al di sopra di una fascia rocciosa, proprio ala base del ripido pendio di accesso alla dorsale/cresta della Punta d’Arnas. Si deve salire questo pendio, di circa 70 m di dislivello ma decisamente ripido (eventualmente piccozza e ramponi).
Giunti sulla dorsale il terreno diventa per un primo tratto molto semplice, conviene mantenersi nei pressi dell’ampio crestone, superando un piccolo dosso che precede un primo ma breve tratto ripido con delle roccette affioranti. Altro tratto più facile e si arriva alla parte conclusiva della dorsale che via via si restringe, qui conviene salire con i ramponi e piccozza, si può sia risalire verticalmente la cresta (se è ben innevata), altrimenti ci si mantiene poco sotto sul versante sud per aggirare alcune roccette. La salita termina improvvisamente alle placche rocciose dell’anticima, posta a poche decine di metri dalla sommità (visibile ometto). PEr arrivarci si può seguire la cresta rocciosa, esposta ma priva di particolari ostacoli, oppure scendere di qualche metro sul versante sud e traversare al di sotto della cresta. fino alla cima 3560 m.
Discesa per il percorso di andata