Si parte da poco fuori La Rivine, poco sotto Bonnenuit perchè una recente alluvione ha portato via il ponte che attraversa il ruscello. A quota m. 1600 circa c’è un posteggio e subito di fianco si trova il ponticello. Da lì in circa un quarto d’ora in più si raggiunge l’itinerario che parte da Bonnenuit, sono ben presenti le indicazioni per arrivare al rifugio.
Eccoci in trasferta improvvisata all’ultimo momento alle Aiguilles d’Arves.
Siamo arrivati al rifugio praticamente all’ora di cena, ottima e cortese l’accoglienza da parte dei gestori Cédrick e Cyril, veramente molto disponibili e cordiali, con competenza ci hanno spiegato bene la via per il giorno dopo mostrandoci anche alcune fotografie e dandoci la possibilità di lasciare tutto in salone per prepararci la mattina con calma e spazio. In nostro onore ci hanno preparato un’ottima polenta con carne in aggiunta alle immancabili soupe e insalatone e a una splendida torta con mele e cioccolato + genepì offerto! Dopo cena veramente straordinario e inusuale, quando tutti si era ben carburati dalle bevande, Cédrick coinvolgendo tutti gli ospiti presenti, si è lanciato in un siparietto veramente divertente e entusiasmante! Insomma bisogna andarci per divertirsi, visto che si sta veramente bene.
Veniamo alla montagna: grande gita di soddisfazione, impegnativa per la lunghezza, la continua e notevole esposizione al vuoto, la roccia spesso non buona, la caduta delle pietre, la continua ricerca dell’itinerario viste le diverse possibilità simili ma non tutte valide che spesso portano a infognarsi dovuto anche alla presenza di tanti ometti che portano nei posti sbagliati, lo sfasciume e il brecciolino presente ovunque che rende tutto più scivoloso, alcuni divertenti passaggi d’arrampicata di II e III, la facilità a trovar del ghiaccio nella parte iniziale esposta ai venti freddi del nord….beh, che dire, a parte la caduta a pioggia delle pietre e dei pezzi di ghiaccio nel tratto iniziale dovuta allo scioglimento del ghiaccio col sole, ci è piaciuta un sacco! Ci sono tanti PD molto più facili, quindi secondo noi visto l’insieme delle cose forse un PD+ ci starebbe tutto.
Oggi la montagna è tutta per noi, infatti eravamo gli unici dei presenti al rifugio diretti qua. Partenza alle 4.30 dal rifugio, arriviamo al colle attraversando dei nevai: neve dura ma non son serviti i ramponi, dove ci accoglie un teso e freddo vento da nord, e dove ci siamo subito complicati la vita sbagliando cengia di partenza: invece di prendere la seconda, abbiamo si saltato la prima, ma ci siamo andati a infognare su una parete in diagonale subito sotto alla cengia giusta, parallela a questa, innevata e completamente ricoperta di ghiaccio vivo che ci ha impegnati in un tiro su ghiaccio di tutto rispetto senza molte possibilità di protezione e bersagliati dalla continua caduta di pietre e pezzi di ghiaccio! All’uscita ci siamo immessi sulla cengia giusta, anche questa ricoperta per buon tratto di neve e ghiaccio. Bello esposto il passaggio da fare con la gamba fuori, al ritorno è più facile, e bellissimo e divertente il tratto finale di arrampicata su roccia buona che porta in vetta. Niente di particolarmente difficile, ma richiede sempre un continuo e non indifferente impegno mentale. Presenti alcuni chiodi e cordini nei punti più impegnativi, numerosi ometti sul percorso. Sembra bella la Dalle des Italiens.
Panorama spaziale dalla vetta vista la posizione isolata di queste tre inconfondibili cime, poi in una giornata splendida come oggi! Non ci è mancato nulla di quel che si può vedere da lì, in particolare è un balcone straordinario sul massiccio degli Ecrins. Per fortuna il vento è calato e così ci godiamo questa bella cima con calma. Con le condizioni di oggi i ramponi sono indispensabili, la picca invece non è servita e ce la siamo portata a spasso!
Rientro al rifugio per le 14.30 circa dove ci siamo premiati con delle squisite crepes prima di fiondarci al parcheggio per il rientro a casa dove ci attendevano degli impegni improrogabili.
Molto bello il vallone che giunge al rifugio che è sempre affollato al giorno per i numerosi escursionisti che lo frequentano. Tantissime mucche ai pascoli!
Grazie a Cédrick e Cyril i due simpatici e accoglienti rifugisti che assieme ai loro due cani vivono qua per buona parte dell’anno, sono aperti anche da febbraio a maggio per lo scialpinismo, per la disponibilità e per la competenza dimostrata nelle indicazioni che ci hanno dato e per averci fatto passare dei bei momenti nella loro valle e in particolare nel loro rifugio che gestiscono con grande passione! Molto pulito il rifugio.
Grazie ad Antonello per la bella idea, la sua bravura e l’ottima compagnia per questa straordinaria gita!