Tra natura, espressioni del sacro e del profano, il cammino tocca aspetti contrastanti, tutti però riconducibili al carattere di un territorio e a quello, consolidato nel tempo, di coloro che vi abitano. La fatica della salita è gratificata pressoché ad ogni passo, per il costante variare delle prospettive, per l'uscire e il rientrare nel fitto del bosco, per il dischiudersi e l'ampliarsi dei versanti, per i suoni che nascono dal folto delle macchie. Il "naturale" e il "costruito" si alternano e talvolta si compenetrano: ruderi di abitazioni rustiche invasi dalla vegetazione; edifici sacri che emanano spiritualità come isole nel verde dei versanti; la potente rocca di Montefiore, che impone il suo controllo con un portamento militaresco, luogo di agi e cultura, a coronamento dell'alta collina. Un microcosmo rappresentativo dei luoghi e delle genti che qui si sono succedute.
Dal piazzale inizia il percorso – presenza di una freccia segnaletica CAI (sentiero 021) – procedere su questa strada in discesa verso il fiume Conca. Arrivati al cartello segnaletico “Percorso del Torrente Conca” continuare sul tracciato del guado e attraversare il fiume – superato il fiume il sentiero aggira sulla sx due costruzioni abbandonate e dopo breve salita si immette sulla via Mulino Ciotti. Si devia a dx e si supera sulla sx l’agriturismo “Vecchio Gelso” – il lungo rettilineo in leggera salita (via Mulino Ciotti) termina sulla strada asfaltata Sp.84. Girare a dx – dopo breve tratto, sul lato opposto della strada una grossa quercia coincide con l’inizio di uno stradello che sale fino a raggiungere due case quotate 143 m. Lo sterrato piega a sx e in graduale discesa si arriva al ponticello sul torrente Ventena.
Si continua sullo stradello che segue il corso del torrente percorsi circa 350 m si arriva al bivio per Borgo Pedrosa. Si imbocca il sentiero sulla sx in corrispondenza sulla dx di una recinzione con rete plastificata e un cancello in ferro si sale rapidamente e nella parte alta si costeggiano i ruderi di alcune abitazioni e una linea elettrica – nella parte terminale il sentiero assume l’aspetto di uno sterrato che in breve conduce a Borgo Pedrosa. Da Borgo Pedrosa si attraversa la Sp.84 – sul lato opposto parte in salita una rampa in ciottoli di fiume che rapidamente ci conduce a Montefiore – ritroviamo il segnavia CAI 019. Al termine della rampa deviare a dx – transitare davanti alla caserma dei carabinieri e poche decine di metri dopo sulla sx imboccare via Panoramica – continuare superando una curva a gomito sulla sx sino ad arrivare al ristorante “La Baita” sul Monte Auro. Superata “La Baita” la strada inizia a scendere – supera sulla sx il cimitero ed un convento per arrivare al bivio per Morciano – (volendo sul lato dx della strada, davanti al cimitero, si può percorrere un sentierino in terra battuta che dopo 250 m arriva sulla sommità del Monte Auro 478 m). Al bivio girare a sx per via XX Settembre e dopo circa 900 m si arriva al centro storico di Montefiore. I segnavia CAI portano alla rampa che si è percorsa in salita, per raggiungere nuovamente Borgo Pedrosa. Si individua il segno CAI 019 che ci indica di deviare a sx e di percorrere uno stradello denominato Delle Valli la stradina scende per breve tratto per poi risalire e immettersi sulla strada asfaltata. Si devia a dx e seguendo la strada in breve si giunge al Santuario Madonna di Bonora. Sul retro del Santuario a margine del parcheggio la freccia CAI 019 indica l’imbocco del sentiero che scende rapidamente verso il fondovalle del rio Ventena e termina ad un bivio. Al bivio si prende a sx e si segue lungamente il Ventena su sterrata, piegando poi a sinistra (sempre segnavia CAI 019) in direzione della Chiesa di Farneto. Raggiunta la strada asfaltata, ai vari bivi si segue sempre il segnavia 019 che conduce a Gemmano. Visitato il borgo, immettersi sul tracciato per Cà Pepe (segnavia CAI 039) che in discesa esce dal paese per raggiungere nuovamente nel bosco il rio Ventena. Si guada il torrente e si arriva sulla sterrata percorsa in precedenza che si segue interamente fino al bivio per Borgo Pedrosa imboccato all’andata. Da qui si torna a Casarola.
- Bibliografia:
- Sentieri. Percorsi riminesi tra natura e storia (N.17/20)