- Accesso stradale
- OK fino al rifugio Melezè (aperto)
- Osservazioni
- Visto valanghe a pera esistenti
- Neve (parte superiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Neve (parte inferiore gita)
- Farinosa compatta
- Quota neve m
- 1700
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Innevamento abbondante, partenza ed arrivo con gli sci ai piedi dall’auto su uno spessore di 1 metro. Nella notte c’è stato un debole rigelo anche a quota 1800, poi la temperatura, grazie al forte soleggiamento, si è subito alzata. Oltre i 2500 mt un venticello freddo ha impedito alla neve di mollare troppo. Conviene comunque partire almeno alle 7.30 dall’auto e scendere entro le 12. (noi eravamo un po’ in ritardo). La gorgia delle barricate si risale sul fondo senza problemi, tranne nel tratto della cascata che richiede un po’ di attenzione. I pendii soleggiati hanno scaricato un po’ dappertutto valanghe di fondo, in genere medio-piccole, mentre sui pendii a Nord ci sono piccole slavine superficiali di neve recente. L’impressione è che buona parte di quello che doveva venire giù sia venuto, ma sono da evitare comunque le ore pomeridiane. In alto è uno spettacolo, passate le Barricate ci sono tante possibilità, anche se a Nord non si capisce bene la qualità della neve (es.Faraut?). Mega cornice sulla cresta dell’Autaret. In discesa, in alto neve bella primaverile un po’ ondulata, sotto i 2200 polenta, ma sciabile. Innevamento ancora buono anche in direzione del vallone di Rui, ma se continua così in qualche punto la neve sparirà presto…
Giornata ovviamente calda, meteo ottimo (solo qualche nuvola). Incontrati scialpinisti francesi provenienti da Maljasset e diretti al Melezé, altri 3 (più il cagnolino) che hanno salito il Maniglia, che saluto (saluto loro, non il Maniglia), qualcuno è andato anche verso il Ferra.
Itinerario facile e molto panoramico. Con Gino e Valter.