Via tranquilla nella parte bassa e con un po’ di pepe nel sesto tiro, con una paretina di V (ben appigliata) seguita però da un muro piuttosto impegnativo e leggermente strapiombante. Si può tuttavia evitare il muro andando sulla sinistra, incontrando però difficoltà solo lievemente inferiori (la variante si sale in opposizione, chi è di lunghe leve è più agevolato rispetto a chi è più basso).
L’avvicinamento è una ravanata pazzesca, mentre al ritorno in un baleno si è alla macchina, conoscendo la geografia del luogo. Consiglio di farsi un’idea della zona andando preventivamente alla Rocca dell’Aia e allo Sperone dell’Oasi o allo Scoglio del Butto e poi di fare questa via, perché si rischia di non trovarne l’attacco altrimenti. A noi è adnata di lusso perché conoscevamo la zona. Due ore e venti dall’attacco alla fine della doppia i nostri tempi.
Con Carlo I., in formissima dopo una stagione ricca di falesia!