Per quanto riguarda l’avvicnamento non abbiamo avuto grandi problemi, siamo arrivati all’attacco in circa un’ora. Certo non c’è un sentiero segnato dal momento in cui si lascia quello per Rocca dell’Aia, ma basta adattarsi a ravanare un pò nel bosco. Una volta raggiunta la parete dell’Avetta la si costeggia fino in fondo e poi si risale alle placche rocciose sovstastanti visibili dal bosco. L’ambiente è, tra l’altro, molto suggestivo: il Canyon che taglia in due la rocca crea laghetti e cascata….
La via, come già descritto nell’itinerario, è di stampo classico, su cresta, con difficoltà contenute, protezioni dove serve, e in alcuni casi da integrare…. (ma poca roba) e la roccia è bella.
Il tiro più interessante è sicuramente il penultimo, che forse è anche un 5b, ben protetto. Le due doppie nel vuoto, da fare a metà salita e poi dalla cima per scendere, la rendono una cresta divertente e varia.