Percorso dal notevole sviluppo che consente di inoltrarsi nel Parco Monte Avic.
La cresta non presenta particolari difficoltà, solo che essendo più larga di quanto pensassi ci ha costretto a cercare qua e là il punto di passaggio migliore.
Per fortuna, dove non si passa è evidente.
Non ci sono bolli indicatori, occorre puntare ai (radi) ometti cercando il percorso più facile.
Superato il conoide e il canale di accesso all’intaglio (dove si trova qualche sfasciume) la roccia è generalmente buona.
Innumerevoli laghi lungo il percorso.
Il gestore del Barbustel è stato fantastico nell’indicarci il percorso (volevamo passare dal colle di Raye Chevrere nel timore di non individuare il percorso sul pianoro sotto la cresta, ci ha per fortuna dissuaso) e fornirci tutte le informazioni anche sulle mete successive.
Grazie all’instancabile Milena! (questa è stata la nostra prima cima!)