Da Dorgali o Oliena seguire le indicazioni per la sorgente carsica di Su cologone. Svoltare a destra prima dell' albergo e proseguire lungo la strada in cemento. Questa diventa presto sterrata. Dopo alcuni km si svolta a destra seguendo le indicazioni per il villaggio archeologico e le grotte di "Su Bentu e Sa oche". Lasciata l' auto alla casa di accoglienza dei turisti, la si supera imboccando il sentiero per l' ingresso della grotta di Su Bentu. Si continua a salire fra i ginepri, seguendo attentamente gli ometti. Presto ci si trova a camminare sui tipici campi solcati (lapiaz) alternati a ginepri . Occorre prima tenersi sul lato prossimo all' impluvio a monte delle grotte- risorgenze, poi tendere verso sinistra badando di puntare comunque alla cresta del monte Ortini che sta sopra di noi. Dopo circa un ora dal parcheggio, si raggiunge un ovile abbandonato, dove si incontra un bel sentiero segnato rosso-bianco, che proviene dall' ovile Giobbe ( accesso alternativo più lungo ma più evidente ). Ora non rimane che seguire codesto sentiero fino in cresta . Si oltrepassa l' ovile Ortini e ci si affaccia sull'altopiano omonimo con vista sul versante est del monte Uddé e punta Cusidore. Senza difficolta' si scendono i campi solcati toccando i pascoli pianeggianti, e dirigendosi verso sud-ovest lungo il greto secco di un affluente secondario del Badde Pentumas, si raggiunge finalmente il maestoso ingresso del grande canyon. Visibili a sinistra i primi chiodi di calata. 2/30 ore dal parcheggio.
Canyon maestoso, sopratutto nella sua prima parte. Parzialmente secco, con pozze poco profonde. Dopo le pioggie si incontrano cascatelle nella metà inferiore. 13 calate su chimici e catene, di cui la più lunga di 25 metri, alternate a tratti di marcia. Nessuna scappatoia. Ambiente grandioso.
E possibile, dopo l’ ultima calata e raggiunto un grande anfiteatro, percorrere la via ferrata che si sviluppa sulla destra orografica della forra, evitandone la noiosa ultima parte.
In tal caso, individuare la traccia con ometti che risale la pietraia fino ai piedi di una paretina attrezzata con cavo. Proseguire lungo la cengia verso destra, poi, dopo un altro cavo, verso sinistra ad una esposta cengia attrezzata che precede l’aereo tratto verticale. Dopo un ultimo traverso, si esce in cresta. La discesa, non evidente, si svolge fra campi solcati e ginepri (alcuni ometti), fino a raggiungere la strada sterrata, 15 minuti oltre il posteggio di Su Bentu.
Calcolare circa 3/4 ore per la discesa del canyon, e altre 2 per ferrata e rientro.