partiti con la speranza che la via cassin sulla nord-est fosse praticabile, abbiamo subito verificato la presenza di neve instabile sulla cengia alla base, nonchè nella parte alta della via, che conseguentemente si presentava molto bagnata.
Dopo un bivacco notturno sotto le stelle nei pressi della parete, abbiamo attaccato lo spigolo nord, percorrendo il primo quarto della via slegati, assistiti da una splendida giornata di sole, Formate successivamente due cordate, io ed andrea, nonchè simone e sanny, abbiamo fatto circa una ventina di tiri, atteso che quando siamo arrivati nella parte alta, più abbattuta e facile, il sole aveva lasciato il posto alla nebbia ed al nevischioed abbiamo percorso tratti con le scarpette nella neve, che al momento è presente in vetta. Lungo la via qualche chido “storico”, qualche spit nei punti più delicati, ed anelli alle soste nella parte più ripida, utilizzabili anche per le doppie.
Salita comunque d’ambiente, difficoltà sempre modeste, roccia ottima, esposizione fantastica. Attenzione a non farsi ingannare, perchè la vetta sembra sempre a cinquanta metri, invece raggiungerla richiede tempo, fatica e soprattutto concentrazione. Stesso discorso per la discesa, di non facilissima individubilità con il brutto tempo, con la necessità di spostarsi a destra risalendo una piccola cengia, dopo le prime 4 doppie e prima delle ultime due.
Immensa soddisfazione per tutti, con andrea che ha raggiunto il principale obiettivo dell’estate, e Simone alla prima esperienza su terreno di alta montagna.
Un saluto ad Alan e Pietro, con cui abbiamo condiviso la salita, la vetta e la discesa, ed un ringraziamento al gentilissimo gestore del rifugio Gianetti, che ci ha rifocillato nonostante l’ora tarda di arrivo.