Badile (Pizzo) – Via Molteni

Badile (Pizzo) – Via Molteni
La gita
brodo
5 10/07/2022
Accesso stradale
Da milano, parcheggiato ai bagni di Masino

Avvicinamento: dai bagni di Masino per evidente sentiero per il rif. Gianetti. Dal rifugio noi abbiamo seguito un percorso vago tra sassoni e ometti fino all’attacco della via tenendo come punto di riferimento l’evidente diedro a doppio scalino che si vede. Il nevaio a base parete è praticamente inesistente e non pregiudica il raggiungimento dell’attacco in presenza di un diedro scalinato che sale in obliquo verso destra

Abbiamo utilizzato diverse relazioni per orientarci durante la salita. Se si seguono le indicazioni la via è piuttosto logica ed intuibile resta effettivamente facile perdersi soprattutto in corrispondenza del “bottone”.

Attrezzatura: normale alpinistica. Una serie di Friends (fino al numero 3 Black Diamond C4) e nuts. Via poco attrezzata al netto delle soste e di qualche chiodo di passaggio. Resta comunque una via facilmente integrabile con roccia buona.

Salita alcune note:
12 lunghezze
L1: salito il diedro fessurato abbiamo traversato a sinistra in corrispondenza di uno spit con cordino fino ad una sosta con due chiodi in prossimità del diedro doppio scalino
L2: seguire l’evidente diedro sullo scalino superiore e raggiungere il successivo diedro verticale. Attenzione che con corde da 60 m si arriva molto al limite alla sosta successiva ed è necessario avvicinarsi il più possibile (restando sempre in sicurezza) per dare margine al primo. Consigliamo di proteggere il traverso anche nella facile parte finale in quanto un eventuale caduta del secondo provocherebbe un pendolo non indifferente
L4 e L5: non difficili su pacche senza percorso obbligato tenendo la sinistra del bottone (viso al bottone). La quarta sosta di difficile reperimento su 3 chiodi in mezzo alle placche erbose (ci ha aiutato la seguente relazione con foto (http://www.archivioteca.it/wp-content/uploads/2020/03/Molteni.pdf). A nostro avviso però i tiri non sono concatenabili, in quanto entrambi da 35/40 metri
La quinta sosta identificabile alla sinistra della cengia sotto un diedro
L9: lunghezza chiave attrezzata con corda fissa nuova e una in condizioni non buone. Passato il traverso seguire il diedro successivo e, arrivati su una cengetta, sulla sinistra (chiodo non facilmente visibile) iniziano una serie di lame atletiche che si risalgono fino alla sosta (2 spit) attenzione agli attriti. Abbiamo incontrato anche una sosta intermedia a chiodi dopo il primo diedro.
L 11: sul filo dello spigolo, una volta trovato un piccolo torrione scendere fino alla sosta su due spit posta sotto. Dalla cima del piccolo torrione si intravede in basso a destra la sosta (valutare se passare da destra (viso alla vetta) la prominenza anziché rimontarla direttamente e “calarsi” per un paio di metri fino alla sosta).

Discesa: abbiamo seguito la relazione http://www.archivioteca.it/wp-content/uploads/2020/03/Molteni.pdf facendo quindi le nuove calate allestite sul versante diverso da quello di salita. Specifichiamo che: con l’ultima calata non si arriva alla base essendo il nevaio scomparso pertanto:
– o ci si cala su due chiodi (molto vetusti ed instabili collegati da cordino, sotto la verticale della calata precedente) SOLUZIONE SCONSIGLIATA
– o si reperisce leggermente a destra dei visibili chiodi con cordino una sosta nuova “raumer” con due spit e due anelloni (probabilmente messa apposta per consentire di arrivare ai ghiaioni basali in assenza del nevaio)

Salita stupenda ambiente spettacolare, giornata fresca ma con sole e tempo stabile. In compagnia di Stefania, Alessandro e Matteo dopo una notte in bivacco sotto le stelle e il vento riparati da una struttura costruita artigianalmente con un telo

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