Si può posteggiare l’automobile due tornanti sopra il rifugio, nei pressi di un cartello con indicazione Rifugio Telegrafo, 3h. Ho iniziato l’escursione nel primo pomeriggio dell’11 giugno 2010. Il sentiero (segnavia 657, rosso-bianco-rosso) sale rapidamente, prima per pratoni, poi nel bosco con ampie svolte portandosi sotto la cresta del monte Baldo. In realtà in poco più di due ore ho raggiunto il rifugio (chiuso) e da li, in pochi minuti la Punta Telegrafo, pochi metri sopra il rifugio. Panorama stupendo, in particolare sul Lago di Garda, sul Veronese. In giornate particolarmente limpide sono visibili le dolomiti e le vette dell’Alto Adige. Cima caratterizzata da grossa croce di ferro. Dalla cima ho proseguito per tracce di sentiero lungo il filo della cresta N fino a raggiungere il sentiero 651 che ho seguito per circa 30′, fino a deviare per tracce salendo alla Punta Pettorina (m. 2190). Interessante questa cima a forma di dosso (dovrebbe essere la terza, per elevazione, delle cinque che compongo il Monte Baldo) per la diversa prospettiva da cui si ammirano le cinque cime del Monte Baldo. Sulla cima presente solo un piccolo ometto di sassi.
Ritorno alla macchina per l’itinerario di salita, in poco più di un’ora e trenta.
Dettagli itinerario:
Parcheggio (rifugio Novezzina)-Punta Telegrafo (sentiero 657): 2h
Punta Telegrafo – Punta Pettorina (cresta, sentiero 651): 30′
Punta Pettorina-Parcheggio: (sentieri 651-657) 1h-30′
Totale escursione: 4h più soste sulle cime
Consiglio questo itinerario in estate al mattino presto o di pomeriggio in quanto esposto a sud e poco riparato. Inoltre la possibilità di vedere il tramonto in vetta alla Punta Telegrafo e di pernottare in rifugio (informarsi del periodo di apertura) non è trascurabile.