Attrezzatura:
soste attrezzate (spit/chiodi) o da attrezzare su spuntoni. In via qualche spit e chiodo: pochi e concentrati su un paio di lunghezze. Possibilità di integrare agevolmente le protezioni in loco con friend/nut medi.
da Chiavenna superare la frontiera di Castasegna con la Svizzera, e proseguire per una decina di chilometri fino in località Pranzeira, da dove parte una piccola funivia di servizio per la diga dell'Albigna.
La funivia effettua servizio dal 1° giugno al 30 settembre, dalle ore 7,00 alle ore 16,45 (ma in discesa, di solito, continua ad andare fino a smaltire tutte le persone presenti). Costo: 18 franchi svizzeri/12 euro andata e ritorno. In alternativa è possibile salire a piedi per sentiero in 2h00/2h30.
Dall'arrivo della funivia salire alla diga verso destra, attraversarla e raggiungere per sentiero il rifugio dell'Albigna.
Sul retro del rifugio imboccare un sentiero (indicazioni "Cacciabella" e, su un masso, "Passo del Casnile"), sentiero che si abbandona, ormai in vista del Balzetto, quando inizia a salire decisamente verso destra.
L'attacco della cresta si raggiunge per erbe, tracce di sentiero, pietraia e qualche ometto, ed attacca in corrispondenza di un canale (ometti) ben riconoscibile per la presenza, poche decine di metri più sopra, di un grosso masso incastrato. Salire nel canale per pochi metri fino ad una piazzola a sinistra, poco dopo uno spuntone, prima del masso incastrato. (1h30)
Lunghezza 1, V- (1 passo), IV, III: dalla piazzola di sosta salire direttamente in placca (spit). Proseguire sulla placca, ora via via più appoggiata (chiodo) e poi in una specie di canalino (uno o due chiodi), da cui si esce a sinistra sostando su comoda piazzola con uno spit di sosta.
Lunghezza 2, III, IV-: riportarsi a destra, salire alcuni metri e rientrare su placche a sinistra (è anche possibile salire direttamente sopra la sosta: passaggio da cercare su belle lame). Proseguire su terreno più semplice fino ad un ultimo muretto, che conduce alla sosta su due spit (o due chiodi, lì vicino). Nessun chiodo di passaggio.
Lunghezza 3, IV, circa 50 metri: salire a sinistra per rocce rotte e verticali, e proseguire poi con percorso abbastanza libero per diedrini e placche fessurate, facilmente proteggibili a friend, fino ad una sosta su due chiodi. Nessun chiodo di passaggio.
Lunghezza 4, IV-, II/III, IV: verticalmente sopra la sosta a superare un primo risalto. Segue un tratto semplice e poi una nuova impennata, con un netto spigolo-lama che si sale spostandosi a sinistra in un diedro. Sosta su massi incastrati.
Lunghezza 5, IV-, III, II: salire uno spigolo arrotondato, spostandosi poi sulla parete alla sua sinistra. Breve tratto appoggiato fino ad uno spuntone (chiodo alla sua base) aggirabile da sinistra o superabile direttamente con maggiori difficoltà. Proseguire con percorso libero per rocce rotte e semplici, sostando su spuntoni.
Lunghezza 6, II/III: ancora per rocce rotte e semplici fino ad una sosta su due spit sulla placca alla base dell’ultimo caratteristico spuntone.
Lunghezza 7, IV+/V: dalla sosta in verticale ad uno spit (o a un chiodo). Da quì due possibilità con diverse con diverse difficoltà:
1. in obliquo a destra (salendo su un fungo sporgente) ad uno spit, e da quì con un passo delicato, tirando una lama verticale, salire ad una terrazza orizzontale (chiodo) ed uscire a sinistra, aggirando, sempre a sinistra, lo spuntone;
2. dallo spit sopra la sosta traversare a sinistra di un paio di metri, e risalire una fessura da proteggere, uscendo poi a sinistra dello spuntone come descritto nella soluzione precedente. Le difficoltà dovrebbero aggirarsi in questo caso sul IV (soluzione non verificata)
Proseguire per rocce rotte e sostare su spuntone.
Lunghezza 8, IV, III/II: ancora per rocce rotte fino ad una selletta da cui si risale un diedro verticale e ben appigliato di pochi metri, riprendendo poi il filo della cresta e proseguendo per rocce rotte e semplici fino alla cima (piccolo ometto). Sosta su spuntoni. Alla base del diedro è presente un chiodo ed un friend incastrato, che possono costituire un’eventuale ulteriore sosta, per spezzare in due la lunghezza.
Discesa:
dalla cima seguire brevemente la cresta, scendendo per rocce un po’ ripide a destra (sud) fino ad una catena di calata. Da quì con una doppia di una cinquantina di metri si scende alla forcella tra Pizzo Balzetto e Torre Est (in realtà si arriva poco più in basso, e si risale a sinistra di qualche metro fino alla forcella. Non seguire altri ancoraggi di calata (cordini su spuntoni) che scendono direttamente nel canale a destra). Traversare orizzontalmente sul versante nord (cioè a sinistra rispetto al senso di marcia) seguendo gli ometti, raggiungendo una sosta di calata (spit e cordini, oppure catena su spit qualche metro più sotto), da cui con una doppia da 30 metri si scende alla forcella sottostante (fare la calata stando verso sinistra). Dalla forcella scendere verso sud (destra) per tracce di sentiero fino ad un ulteriore ancoraggio, da cui effettuare una doppia di una dozzina di metri. Per tracce di sentiero ed ometti si ritorna a prendere il percorso fatto per salire, indi al rifugio e alla funivia. (1h30)
- Cartografia:
- Kompass n° 92 - Chiavenna - Val Bregaglia
- Bibliografia:
- F. Giacomelli, R. Rossi, Albigna 2, Edizioni Albatros, 1992