Bella via, peccato sia poco appetibile per la concorrenza delle più vicine vie del settore destro. Roccia un po’ fragile, a volte richiede cautela. Salita la variante, la difficoltà praticamente è la stessa (il tratto “difficile” è quello in comune con la via originale) e il percorso è più lineare e più interessante. Unito L2 e L3 saltando un po’ di chiodi, si fa ma non è molto consigliabile per gli attriti, meglio unire L3 col trasferimento successivo. Alla fine della via abbiamo proseguito con un tiro di 60 m schiodato (facile, inutile proteggersi, eventualmente si può mettere qualche cordino) che porta in cima allo sperone. Per la discesa si segue lo sperone verso monte finchè sulla sinistra diventa boscoso, e si raggiunge per tracce di sentiero il fondo del canalone che riporta sotto la via. Probabilmente è la maniera più rapida di discesa, noi abbiamo ravanato un po’ per l’innevamento (e perchè avevo le scarpe da ginnastica!).