Bella cresta, nè breve nè banale, in ambiente selvaggio. Attenzione a qualche pietra instabile ma nel complesso roccia molto buona, per quanto lichenata, con buone possibilità di protezione (noi abbiamo utilizzato fettucce ed un paio di nuts). Giusta l’info di Giorgio sul passo dopo il primo torrione, da superare preferibilmente direttamente per cresta appena a dx. del pinetto anzichè sul versante ovest (Dossi). A parte la breve calata a metà cresta, quella dalla sommità del 3° torrione (ora rafforzata con un secondo cordino) permette di arrivare agevolmente alla base nel canalone lato Dossi con una corda da 60 mt. (da questo si risale, in breve, alla base dell’ultimo torrione). In alternativa, a metà della suddetta calata ci si può spostare su cengia verso il vallone di Seccia e calarsi in verticale direttamente sulla forcella tra i due torrioni (sceso di qui, consiglio la prima soluzione poichè i cordoni sono piuttosto vecchi). Dal torrione finale si scende agevolmente lato Seccia per uno dei canali erbosi, poi pietraia e rocce montonate sino a chiudere il giro replicando il gelido guado del rio.
Giornata luminosa e frizzante con Mattia, Giorgio ed Elena.