Materiale: normale dotazione alpinistica invernale, friends e chiodi da roccia. Portarsi dei lunghi rinvii o cordini utili per i traversi.
L1: Si segue il canalino con passaggi di misto, tenendo la sinistra, che termina contro la verticale parete della montagna. Si attacca la fessura e con incastro di picche e passi delicati (chiave della via) si risale fino ad una grande lama, che interrompe la parete. Li si attrezza la sosta. (55mt. Passaggio di M5)
L2: Si risale la lama puntando verso dx. Si risale e si traversa verso dx e poi dritto fino alla sponda di un grande pilastro dove si aprono due canali, uno a sinistra ed uno a destra. Lì si sosta (45mt. 4a).
La via originale sale a sinistra mentre quella scelta da noi percorre l’evidente canale a destra.
L3: Si segue il canalone e si sosta. (60mt. 55°)
L4: Si prosegue dritti fino ad una parete rocciosa. Si traversa verso destra in leggera discesa fino ad immettersi in un canalino che si risale con percorso non obbligato e si sosta su spuntone. (60mt. 55° e M)
L5: Si punta la vetta dritta davanti a noi e si raggiunge in breve la croce. (40mt. 45°)
Le foto fatte i primi di Gennaio mostravano molta più neve e sicuramente di qualità migliore.
Siamo andati a buttarci il naso e ci siamo divertiti!
Due parole sulla via: è stata aperta su roccia nel 1913 e nonostante dei tratti belli e divertenti, ha avuto probabilmente pochissime ripetizioni dato il costante e grave pericolo di caduta sassi.
Noi non abbiamo trovato il chiodo sotto la lama del L2, molto probabilmente sepolto dalla neve.
Sicuramente in inverno con neve assestata il pericolo di caduta sassi si riduce.