- Accesso stradale
- Partiti dal Pian della Regina perché quei 10 euro stanno meglio nelle nostre tasche
Per salire al gendarme abbiamo cercato di seguire dall’attacco quanto più possibile il filo di cresta, deviando leggermente a destra quando quest’ultimo diventava troppo complesso, facendo un paio di brevi tiri a ridosso della cima.
Discesi al colletto abbiamo inizialmente seguito il bordo sinistro (salendo) di un canalino di sfasciumi, terminato quest’ultimo contro la parete, ora diventata verticale, abbiamo seguito una esile cengia a sinistra andando a prendere il filo di cresta. Dopo alcuni metri la cresta raddrizza bruscamente, si contorna lo spigolo spostandosi leggermente a sinistra arrivando così alla base di un diedro con licheni rossi, si prosegue salendo fino ad un comodo terrazzino (sosta in clessidra su solido masso appoggiato). Dal terrazzino si deve salire ad una placca seguendo inizialmente la fessura verso destra, poi si rimonta un breve camino di 3 m (IV+, chiodo alla base), uscendo ancora su terreno verticale e delicato, arrivando infine al culmine della cresta e in pochi minuti alla cima.
Discesa con un’unica doppia da 30 m (abbiamo tolto le vecchie fettucce e lasciato nuovo cordone).
Solo noi sulla via, forte vento al mattino fortunatamente diminuito nel corso della giornata. Bella sorpresa essere riusciti a trovare il muretto di IV+ salito dai primi salitori.
Con la buona compagnia di Francesco.