- Accesso stradale
- Strada percorribile fino a Riale
- Osservazioni
- Visto valanghe a pera esistenti
- Neve (parte superiore gita)
- Polverosa
- Neve (parte inferiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Quota neve m
- 1700
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Finalmente una gita da 5 stelle! Itinerario complesso, impegnativo e di completa soddisfazione, specie con le condizioni odierne, con il solo disturbo del vento insistente durante l’intera gita che comunque ha contribuito a conservare la neve in buone condizioni per il ritorno. Partiamo alle 6 circa con totale rigelo già alla partenza da Riale; il pendio che adduce alla Bocchetta del Kastel, abbondantemente scaricato sul lato sinistro (salendo)e affrontato per sicurezza con i rampanti, presenta nel tratto superiore uno strato di neve polverosa trasportato dal vento dal versante opposto. Arrivati alla Bocchetta decidiamo di non attraversare il ripido pendio che non offre alcuna garanzia di stabilità e scendiamo senza pelli nel canale sottostante per circa 150 metri. Ripelliamo e cominciamo a salire verso il Ghiacciaio del Basodino trovando neve recente, dapprima indurita in superficie poi vera e propria polvere fino all’attacco della cresta Est. Nessun crepaccio visibile per tutto il ghiacciaio. Saliamo la cresta con ramponi, piccozza e un bastone (a tratti utile, a tratti d’impaccio) sferzati da continue raffiche di vento; affrontiamo a metà circa un passaggio piuttosto complicato poi proseguiamo senza difficoltà su neve quasi inconsistente. Al ritorno scendiamo su neve incredibilmente polverosa per la stagione; valutiamo l’ipotesi di attraversare orizzontalmente il pendio che conduce alla Bocchetta del Kastel ma decidiamo di rinunciare per sicurezza, considerato l’orario, l’effetto di sole e vento e la presenza di diverse persone in transito sotto il pendio in questione. Proseguiamo così a goderci l’insperata neve polverosa, che si mantiene tale fino quasi alla fine della discesa sul versante ticinese. Rimesse le pelli risaliamo il ripido canale che a sua volta crea qualche apprensione per la neve smollata e molto umida appena sotto la superficie. Tornati sul versante della Val Formazza troviamo ancora la polvere portata dal vento su cui le prime curve sono un vero divertimento; nel resto del canale la neve è invece crostosa ma comunque sciabile grazie anche alla pendenza. Nel pianoro sottostante la neve appena smollata in superficie è molto scorrevole e consente di tornare velocemente verso la diga, da cui con una leggera risalita ci accingiamo a scendere verso Riale su una neve che ce l’ha messa tutta per resistere all’azione del sole e offrirci ancora una sciata divertente.
Gita in compagnia di Andrea e Mauro; una decina di persone in tutto oltre a noi sull’itinerario.