Torno per fare la cresta che ho mancato ad Aprile. Speravo in condizioni migliori. Qualche taglio è possibile lungo la strada per il rifugio ma la neve è pochissima. Vento sferzante e freddo che non ci ha dato tregua. Si sale alla bocchetta di Kastel senza grossi problemi e senza bisogno dei coltelli ma gli ultimi 15 metri saliamo a piedi. Il traverso non ha neve all’inizio, quindi ancora sci in mano. Ghiacciaio apertissimo visto la pochissima neve ma stando tutto a destra non ci sono problemi. A piedi con ramponi la balza che sale alla parte superiore del ghiacciaio, stretta e ghiacciata. Sopra sastrugi a non finire. Dopo il deposito sci saliamo al centro del pendio, molto duro e ripido , ramponi e piccozza obbligatori. Una volta sbucati sulla cresta per gli ultimi 50 metri nessun problema. In discesa scesi più sulla destra (faccia a valle) del pendio che aveva neve più morbida. Scesi con gli sci dalla balza ma a fatica con derapatona pregando di non partire sul neve ancora più dura che in salita causa vento in intensificazione. A piedi il traverso e poi giù dalla bocchetta stando tutto a sinistra per gli unici metri decenti di sciata. Un po’ di spinta per recuperare la stradina seguita fino in paese (qualche sassone sporgente). Considerato anche i ramponi che non ne volevano sapere di stare agganciati e l’attacco dello sci gelato che si è pure sganciato alla prima curva dopo il deposito, gita abbastanza epica. Con Gabri e a Roberto (grazie a entrambi ). Nessun altro qui.