La salita è abbastanza facile, la cresta finale è composta da blocchi e gradoni rocciosi con qualche breve tratto esposto, se trovati innevati o ghiacciati richiedono attenzione, piccozza e ramponi indispensabili in questo caso.
dalla stazione di arrivo della funivia a Robiei m. 1890 si scende in 10 minuti su strada asfaltata fino a raggiungere la Capanna Basodino m. 1859. Dalla capanna si risale la strada fino ad un pianoro erboso, dove si piega a sinistra seguendo un sentiero con segnavia bianco-rosso che con una serie di tornanti raggiunge la strada che porta da Robiei al Lago de Zott. Si piega a destra seguendo per un breve tratto la strada asfaltata che riporta verso Robiei per pochi minuti, fino ad un bivio con cartelli indicatori (Bocchetta di Val Maggia, Randinascia e Basodino) dove si abbandona la strada e si sale a sinistra con una serie di serpentine, fino a raggiungere un secondo bivio, dove si prosegue a sinistra, entrando in un valloncello dove il sentiero sale alla destra di un ruscello, salendo in diagonale tra alcuni grandi pietroni si raggiunge una piccola sella, dove si scende in una bella conca erbosa. La conca prende il nome di Randinascia m. 2156. Si continua ancora lungo il vallone (Valletta di Fiorina) fino a raggiungere una seconda conca erbosa dove è presente un altro bivio. Si tralascia il sentiero che a destra porta verso la Bocchetta di Val Maggia e si continua a sinistra (paline segnaletiche, seguire il cartello blu con l’indicazione Basodino) entrando in una conca detritica che porta sotto un salto roccioso. Il sentiero risale a sinistra del salto roccioso, con una serie di serpentine su una ripida pietraia, raggiunto il dosso roccioso, la traccia, sempre ben visibile (segni bianco-rossi e ometti), sale per pendii erbosi e pietrame verso destra con il Basodino e il suo ghiacciaio sempre ben visibili in alto (la vetta è la punta rocciosa più a sinistra della lunga costiera rocciosa che inizia dalla Bocchetta del Castel a destra e termina al Passo d’Antabbia verso sinistra) raggiungendo la base delle placconate rocciose che sostengono il ghiacciaio. Seguendo gli ometti sempre presenti e ben visibili, si sale con una serie di diagonali prima a destra e poi a sinistra, aggirando alcuni saltini rocciosi e placche lisce, fino a raggiungere le lingue iniziali del Ghiacciaio del Basodino. Messo piede sul ghiacciaio, lo si risale prima direttamente verso destra in direzione del soprastante Pizzo Cavergno, e poi traversando in diagonale verso sinistra puntando alla sella di quota 3014 m. alla base della cresta Est del Basodino. Lungo il ghiacciaio spesso si trova la traccia e attualmente (agosto 2013) è privo di crepacci, comunque richiede buona visibilità ma è percorribile senza problemi. Dalla selletta di quota 3014 m. si segue la cresta Est del Basodino formata da gradoni e massi accatastati tenendosi quasi sempre sul filo o qualche metro sotto sulla destra, con percorso piacevole si superano con facile arrampicata (I, con tratti di II) i gradoni e alcuni spuntoni (aggirando eventualmente a destra qualche asperità della cresta fino a raggiungere il primo blocco roccioso della vetta della Cima Nord del Basodino (libro di vetta e piccola statua della Madonna), si scende per pochi metri ad un intaglio e si risale con facile arrampicata il torrioncino dove è posta la piccola croce metallica della Cima Nord (punto più elevato).
- Cartografia:
- CNS foglio 1271 - Basodino - scala 1:25000
- Bibliografia:
- Guida dei Monti d'Italia CAI-TCI Alpi Lepontine