(dal sito On-ice.it)
Accesso: Da Carona seguire le indicazioni per il sentiero del rif. Laghi Gemelli che conducono, oltre il lago di Carona, al comodo parcheggio, proprio davanti alla partenza per il rifugio.
Imboccare dunque questo percorso (n 211), che inizia a risalire nel bosco fino a portare, dopo aver superato il bivio per il rifugio Calvi(sent. Delle Orobie Orientali), dinnanzi al lago Marcio, che si costeggia; dopo poco si raggiunge il lago delle Casere ed infine, con una altra mezzora, il rifugio Laghi Gemelli, proprio davanti alla diga degli omonimi laghi artificiali.
Si prende allora la larga sterrata(n 214) che conduce, con andamento piuttosto rilassante, alla bella e piccola conchetta del lago Colombo.
Dalla diga si segue l’ indicazione scritta su un masso per la Cima Becco(C.B.), che porta a risalire con diversi tornanti l’ erto pendio erboso, fino ad arrivare al bellissimo pianoro di ghiaie e massi chiuso a Nord, dalla bastionata rocciosa della parete Sud del Becco(che visto da qui ha l’ aspetto di una grande sega), a Sud, dalla conca dei laghi Gemelli dal pizzo Farno e dall’ imponente monte Pradella.
Puntare alla base del primo sperone subito a sinistra del canale della Normale, ovve prende avvio la salita alpinistica.
VIA OROBICA (D.Ricci, P.Begnis-1994):
TIRO I:
Salire dritti per una gradinata molto ben appigliata fino a raggiungere un comodo terrazzino (1 ch di sosta, 40 m, III+).
TIRO II:
Salire leggermente a destra (ch) un muretto liscio, poi traversare a sinistra e proseguire verticalmente lungo la facile placca ben appigliata che termina presso una cresta erbosa (1 ch di sosta, 40 m, IV- e III+).
TIRO III:
Per facili roccette raggiungere l’evidente cengia erbosa che taglia la parete. Traversare a sinistra portandosi al centro della parete sovrastante (2 ch di sosta, 30 m, II).
TIRO IV:
Salire dritti per la divertente placconata. Dopo il 2° chiodo, deviare a sinistra verso uno spuntone, alla cui base c’è un altro chiodo un po’ nascosto. Sfruttando una fessura leggermente strapiombante, passare a destra e rimontare lo spuntone raggiungendo, dopo 6/7 metri, un comodo terrazzino (1 ch di sosta, 35 m, IV e V).
TIRO V:
Dal terrazzino proseguire verticalmente per alcuni metri, poi traversare a destra e proseguire per bella placca lasciando a sinistra un vago diedro appoggiato fino a ritrovare la sosta al di sotto di un tetto (2 ch di sosta, 45 m, IV-).
TIRO VI:
Traversare orizzontalmente a destra (delicato e sprotetto) fino al filo di un aereo spigoletto. Rimontare lo spigolo finchè non si adagia, traversare a destra e vincere un muretto che permette di aggirare un marcato sperone.
Con un breve traverso verso destra ci si porta alla base del diedro successivo che si rimonta sino al suo termine, presso un ampio terrazzo (sosta da attrezzare, 50 m, V. Tiro da proteggere completamente).
TIRO VII:
Salire dritti per rocce ben appigliate ritrovandosi, dopo circa 20 metri, sul filo di una facile cresta. Seguirla fino ad una forcella dove è facile sostare (sosta su spuntoni, 45 m, IV e III+).
TIRO VIII:
Continuare per facile cresta sino ad una cengia erbosa: qui deviare a sinistra e raggiungere l’imbocco di un canale erboso alla cui base si attrezza una sosta (50 m, II).
TIRO IX:
Risalire facilmente il canale piegando, nella parte alta, leggermente a sinistra verso la base di un liscio diedro (sosta su due chiodi, 25 m, II).
TIRO X:
Tiro chiave della via, molto interessante e sostenuto.
Rimontare il liscio diedro (1 ch e 1 friend incastrato), poi traversare a destra ed entrare nel verticale camino successivo. Da qui in poi il tiro è totalmente schiodato, ma molto ben proteggibile con friend, dadi e cordini.
Risalire il camino finchè in alto non si chiude; uscire a sinistra e proseguire per placchetta fino ad una seconda strozzatura. Traversare a destra e rimontare la paretina esterna al camino, ripida ma ben appigliata, finchè la pendenza non diminuisce ed è possibile rientrare. Gli ultimi metri, via via più facili, conducono su una cresta a poche decine di metri dalla vetta (sosta su spuntone, 50 m, V+ e V).
Discesa: seguire le creste verso Est e al colletto del Becco scendere per la Normale attrezzata che riporta alla conca sotto la parete Sud.