Da effettuarsi in periodi non troppo caldi. Attenzione in primavera perchè le pinete sono infestate dalla processionaria.
Bei panorami dalle punte sulla bassa valle, e sulle vette dell'alta valle dal sentiero per la Cialmetta.
Da Fubina seguire il bel sentiero lastricato n°135 del colle di Cialmetta; dopo aver superato Punta Losera e i 4 tornanti successivi, dove inizia un lungo traverso verso ovest, a destra si incontra un ometto molto evidente che segnala una traccia che si stacca piegando verso est.
Seguirla su moderate pendenze fino alla cresta, colletto quota 1100 m circa, denominato Colle Bellacomba .
Da qui puntare alla cresta Ovest della Punta di Aprile 1188 m, abbastanza impegnativa per la presenza di alcuni torrioni. In ogni caso conviene tenersi poco sotto la cresta sul lato Traves dopo il primo importante torrione e puntare al filo poco dopo.
Salita la punta ritornare al Colle Bellacomba e seguire al meglio la cresta fino in vetta al Monte Bellacomba 1198 m su roccette e tratti erbosi, aggirando facilmente gli ostacoli che si incontrano.
Si prosegue scendendo il pendio sud-ovest verso il colletto successivo. Qui sul lato sud parte una discreta traccia che costeggia il crinale per un tratto e poi scende con poca pendenza sempre verso ovest. Dopo una ventina di minuti si perviene (ometto) sul sentiero 135 sull’altro lato del vallone da cui si è lasciato il sentiero stesso.
Da qui si hanno due possibilità :
– ritornare a Fubina scendendo a sinistra sul sentiero
– proseguirlo verso destra con un lunghissimo traverso, superare l’incrocio dove a destra si sale al Colle Pralorenzo e quindi all’Uja di Calcante, superare una sorgente e raggiungere il colle di Cialmetta.
Da qui si può scendere a Viù per mulattiera lastricata, si può ritornare sul sentiero di andata e scendere sulla provinciale passando da Selvagnengo su discreto sentiero che parte dall’incrocio per l’Uja, oppure scendere per il sentiero di andata fino a Fubina.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.9 Basse Valli di Lanzo, Alto Canavese, La Mandria, Val Ceronda e Casternone