La relazione a questa gita è un po’ ottimistica e non rende l’idea di come sia il tracciato e delle sue difficoltà, forse è meglio catalogarla F piuttosto che EE. I passaggi su rocce sono due, di cui uno è possibile aggirarlo (il più basso) difficoltà tecniche fino al II° scarso, ma con prese rovesce e passi in aderenza. Non ho visto nessun intaglio come indicato dalla relazione e di “macereti” ce ne sono molti e alcuni anche instabili. La vera difficoltà della gita è capire in quale punto bisogna abbandonare la traccia per il Bivacco Tete de Roeses per risalire alla Petite Tete di Bellatsa. Il bivio non è individuato da nulla, comunque fin dall’alpe Bellatsa (2400 m circa) ci sono solo piccoli ometti e flebili segni gialli (alcuni a forma di capra)che indicano il percorso per il Bivacco. Non essendo segnato il bivio per la Tete de Bellatsa si rischia di proseguire per il Bivacco, andandosi ad infilare nel vallone morenico a nord della Tete, lasciato libero dalla ritiro del ghiacciaio….quindi molto instabile. Tornare sui proprio passi per cercare la via giusta fa perdere un’ora! Comunque l’escursione è molto appagante, con un bel panorama sulla parte alta della Valpelline! Una gita da rifare e da consigliare, ma diffidate dalle relazioni…a volte, come in questo caso, sono troppo ottimistiche!